Grande festa per i napoletani e non solo. Oggi, 19 settembre 2020, in questo tempo di durissima prova a causa della pandemia di covid-19 che imperversa e mette in ginocchio la Campania, il sangue di San Gennaro si è sciolto completamente, senza neanche un grumo. Una celebrazione molto più intima, quella di oggi, stravolta dalle norme anti-contagio, ma non per questo meno sentita dai partenopei.
A dare l’annuncio il commosso cardinale Crescenzo Sepe, che presiede la concelebrazione eucaristica nel Duomo di Napoli: “Il sangue è completamente sciolto, senza nessun grumo, segno dell’amore, della bontà, della misericordia di Dio, e dell’amicizia del nostro San Gennaro. Siano rese gloria a Dio e venerazione al nostro santo“.
Alla concelebrazione eucaristica era presente, come di consueto, il sindaco di Napoli De Magistris, presidente della Deputazione del Tesoro di San Gennaro. Intervistato ai microfoni di Canale 21, il primo cittadino ha affermato di nutrire “la speranza di uscire presto da questa pandemia. È surreale vedere il duomo così, di solito era gremito“.
Molto sentite anche le parole di De Luca, presidente della Regione Campania: “Abbiamo mesi difficili alle nostre spalle, mesi di sacrificio, di impegno, che hanno visto il popolo napoletano e campano dare prova straordinaria di senso di responsabilità.
Credo che questo periodo ci abbia fatto soffrire, ma ci abbia anche riportato ai valori umani fondamentali. Abbiamo capito che tante cose nella vita sono superflue e che le cose importanti sono altre. Dovremmo stare attenti a non perdere i sentimenti profondi che abbiamo riscoperto durante periodi duri del covid.
Nella sua omelia, il Cardinale Sepe manifesta tutta la sua gratitudine per questo momento di festa. “San Gennaro ci ha accompagnato in questo tempo che ha sconvolto il mondo intero perché segnato dalla pericolosità del coronavirus, che purtroppo continua a essere una minaccia, che ci impone stili di vita rigorosi e assolutamente necessari.
Abbiamo vissuto e stiamo ancora vivendo un tempo di prove e di sofferenze, non riconducibili a nessun altro triste evento che abbiamo vissuto. Non si tratta però di un evento tutto napoletano. In questo periodo possiamo dire che San Gennaro non è stato a guardare, ha ascoltato le invocazioni e le preghiere di quanti a lui si sono rivolti. Noi siamo qui a dirgli ancora grazie e a chiedere di continuare ad assisterci, a illuminarci.
“Oggi tocca a noi trovare la forza di uscire da questa crisi, più forti e a testa alta”, continua il cardinale. Ancora una volta Napoli ha mostrato il suo cuore, con sacrifici personali, professionalità e dedizione assoluta”. Il cardinale spende anche qualche parola per i virus invisibili che continuano ad affliggere la nostra società, come “il virus della violenza, che continua a essere praticata con leggerezza e crudeltà. Penso anche al pericolo di ingerenza della malavita comune e organizzata”.