Pronostico rispettato agevolmente. Vincenzo De Luca si riconferma governatore della Regione Campania battendo gli stessi avversari della passata tornata elettorale del 2015, Stefano Caldoro e Valeria Ciarambino. Questa volta con un larghissimo consenso. Se cinque anni fa, l’ex sindaco di Salerno aveva staccato l’allora governatore uscente del centrodestra con un distacco di 3 punti percentuali, le elezioni post lockdown consegnano a De Luca una vittoria schiacciante con una percentuale bulgara del 64% (spoglio ancora in corso, ndr).
Oltre un campano su due vota De Luca, crollano i suoi rivali. In particolare Caldoro rispetto al 2015 scivola dal 38,38% al 20% (spoglio in corso, ndr), mentre la candidata Cinque Stelle, Valeria Ciarambino, passa dal 17,52% al 12% (spoglio in corso, ndr).
Curiosità per la prima volta della Lega in Campania. In attesa di capire la percentuale di voti andata alla lista di Salvini, la sconfitta bruciante di Caldoro e quella di Fitto in Puglia sembra far propendere per una mancata penetrazione nelle terre meridionali. Ancora in alto mare il progetto nazionale di Matteo Salvini che continua a trovare nel Sud un argine robusto.
Quella di De Luca è una vittoria preannunciata già durante la fase acuta della pandemia. E’ in quei giorni che il governatore si è identificato con il sentimento popolare, rafforzando la sua leadership. Oggi capitalizza al massimo i messaggi forti e chiari espressi in quelle drammatiche settimane dove è riuscito a parlare alla pancia dei suoi elettori.
Rimane per la regione il dato di una stagnazione politica avvilente, manca un ricambio generazionale capace di apportare novità di rilievo. La circostanza che i tre principali antagonisti di questa tornata si sono sfidati anche 5 anni fa, la dice lunga sulla vitalità delle segreterie di partito.
De Luca è chiamato nei prossimi cinque anni a sfide non di poco conto. In particolare la pandemia ha mostrato che a fronte di una straordinaria efficacia nelle cure, il sistema sanitario va immediatamente rafforzato. I servizi in generale sono carenti e rappresentano la storica spina nel fianco della Campania. Riconsegnare condizioni di parità nel godimento dei diritti di cittadinanza rispetto agli abitanti delle regioni settentrionali, l’impresa che mai nessuno è riuscito nemmeno a cominciare. Dovrà battere i pugni sul tavolo per rendere giustizia alla terra che rappresenta. Questa è la battaglia più importante per Vincenzo De Luca.