C’era una volta il candidato porta a porta. Quello che con l’aiuto dell’amico galoppino, organizzava la campagna elettorale nei condomini, tra amici degli amici, entrando nelle case. Breve discorso, santini rifilati a chiunque e via al prossimo palazzo. I più facoltosi riempivano la città di manifesti, quelli di rango politico superiore venivano applauditi e all’occorrenza fischiati nelle pizze. Nei comizi si parlava di tutela della classe operaia oppure di destra sociale. Nell’era post ideologica con la personalizzazione del voto unita alla rivoluzione digitale, le strategie della propaganda elettorale si sono radicalmente evolute. Lo strumento principale è diventato Facebook. La campagna elettorale è diluita nel tempo, tra slide accattivanti, dirette fiume e post testuali. Si interagisce facilmente e rapidamente con una platea indistinta e indefinita. Si parla alla pancia e al cuore della gente. Conta il modo di esprimere un pensiero, la postura, l’emozione inoculata. La forma più della sostanza. E il voto degli elettori rispecchia fedelmente le nuove sfumature del fare la politica sui social network.
Le recenti consultazioni amministrative pongono in primo piano uomini e donne che hanno sbaragliato la concorrenza. Raccolgono un plebiscito di voti, amplificando un consenso che diventa smisurato. In alcuni casi i cittadini non conoscevano nemmeno il nome dell’oppositore di turno. Accade in Veneto dove il riconfermato Zaia alla guida della Regione affonda gli avversari toccando quasi il 77% dei consensi. Fa poco meno in Campania Vincenzo De Luca che si ferma, si fa per dire, al 69,6%. Exploit anche per il riconfermatissimo consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli che 5 anni dopo riesce a portare a casa un numero di voti 8 volte superiore alla scorsa tornata elettorale. A Ercolano, Ciro Buonajuto, vede l’80% delle preferenze.
Il caso De Luca è emblematico di quanto facebook, più di giornali tradizionali e tivù, sia stato capace di penetrare nelle case dei campani. Le dirette fiume durante la pandemia con picchi d’ascolto inaspettati e irripetibili, accrescono la sua popolarità. Una visibilità senza eguali con il risultato di aver stracciato tutti i concorrenti senza aver praticato la normale campagna elettorale di comizi e manifesti. Gli sono bastate le dirette dal suo profilo e su quello della Regione Campania. Identico discorso è valso per Zaia in Veneto. La conferma giunge anche dall’indiscutibile affermazione di Francesco Emilio Borrelli, il consigliere più mediatico della Campania. La sua pagina facebook è costantemente aggiornata, al pari di un giornale on line. Dirette pericolose dove va a caccia di parcheggiatori abusivi e di comportamenti incivili, le apparizioni sulle reti nazionali hanno fatto il resto.
Se funzioni su facebook avrai successo, il mondo della politica se n’è accorto da un po’ rincorrendo il successo a suon di post. Se però chiedi ad un cittadino della Campania se la sua vita è migliorata nell’ultimo lustro la risposta è mediamente “No”. Questi sono i miracoli social.