Le conseguenze del nubifragio che si è abbattuto negli ultimi tre giorni sulla Campania sono state a dir poco disastrose. A Sarno si è lavorato tutta la notte per ripulire le strade da fango e detriti, e sono state evacuate in via precauzionale 250 persone. Adesso il sindaco Giuseppe Canfora, esasperato dall’ennesimo disastro causato dal maltempo, ha annunciato che rassegnerà le dimissioni se la situazione di Sarno non si sblocca.
Intervenuto a “La Radiazza” di Gianni Simioli, il primo cittadino ha delineato la drammatica condizione della sua città. “È accaduto quello che abbiamo profetizzato non più di 10 giorni fa: sono cronache annunciate. Se per 15 anni non si tiene una manutenzione adeguata nei canali, nelle briglie, è normale che succeda tutto questo.
Nei valloni già c’è un ristagno di materiale da decenni, e con la prima pioggia viene tutto giù a valle. È andata anche troppo bene, fortunatamente per noi non lamentiamo danni a persone. La mia rabbia è che siamo fermi da circa 9 mesi con fondi stanziati dalla Protezione Civile nazionale: 8 milioni per la manutenzione ordinaria delle opere realizzate dopo il 5 maggio del ’98”.
Il sindaco ricorda la terribile alluvione di Sarno e Quindici, che, stando alle parole del primo cittadino, provocò ben 173 morti. Immagini simili si sono ripetute questa mattina, anche se con una intensità e una minore estensione. Giuseppe Canfora, però, non intende aspettare oltre, e comunica che rassegnerà responsabilmente le dimissioni se non arriveranno risposte.
“A me non interessa più perché ristagna tutto, io voglio sapere quando iniziamo i lavori di manutenzione perché non posso garantire più l’incolumità dei miei concittadini. Io sono risoluto ad andare fino in fondo. Non sono più disposto ad essere schiacciato tra un’incudine e un martello. Se io non posso garantire l’incolumità dei miei cittadini, seguiranno responsabilmente le mie dimissioni“, annuncia il sindaco di Sarno.