De Luca comunica il bollettino di oggi: “Numeri ancora alti ma serve tranquillità”
Ott 02, 2020 - Martina Di Fraia
Consueto appuntamento settimanale con il governatore De Luca, che fa il punto sulla situazione coronavirus. I numeri dei contagi continuano a essere alti (anche oggi abbiamo 392 positivi), ma il presidente della Regione fa un appello ben preciso:
“Vorrei dire subito che dobbiamo avere un atteggiamento di tranquillità. Ho registrato negli ultimi giorni qualche atteggiamento di depressione e angoscia, ma l’angoscia e la depressione non aiutano a risolvere i problemi, aiuta la ragione. Dobbiamo avere ben chiaro il comportamento da adottare nelle prossime settimane”.
De Luca sottolinea quindi una differenza rispetto a 6 mesi fa: “Il 98% dei positivi che noi registriamo sono asintomatici. Abbiamo anche un ridotto numero di arrivi nelle terapie intensive: il dato di oggi presenta numeri elevati ma una carica virale molto minore rispetto a 6 mesi fa. Non è scontato che questo dato rimanga per le prossime settimane, ma ad oggi è qiuesto.
Nella riunione di inizio settimana con le aziende ospedaliere ho domandato di fornirmi la ragione di questo incremento di casi registrato in Campania. Abbiamo bisogno di capirlo tutti: siamo l’unica regione ad aver fatto controlli su chi rientrava dai Paesi esteri, abbiamo fatto l’80% dei test sierologici sul personale scolastico (la media nazionale è del 50-55%).
La Regione Campania però è la più fragile per una ragione oggettiva: abbiamo la densità abitativa più alta d’Italia come regione, e l’area metropolitana di Napoli ha la densità abitativa più alta d’Europa“. Questo dato, sottolinea De Luca, è confermato dall’incremento dei contagi, che si osserva soprattutto nelle zone di competenza di ASL Napoli 1, Napoli 2, Napoli 3.
La seconda ragione è che le regioni del Nord sono uscite dall’emergenza pesante molto più tardi della Campania, e avranno un ritardo nella ripresa di contagio autunnale. Ci sarebbe quindi uno sfalsamento dei tempi, stando alle parole del governatore.
La terza ragione è che la Campania starebbe effettuando uno screening di positivi molto più ampio di quello raccomandato dal Ministero della Salute. Mentre a livello nazionale si raccomanda di fare test ai contatti diretti, noi, spiega De Luca, “abbiamo ricostruito la catena dei contatti, non solo sui familiari, ma anche sugli amici, contatti episodici, colleghi di lavoro. Abbiamo fatto la ricerca quasi ossessiva dei positivi, mettendo in conto un aumento dei numeri oggi, per evitare focolai che esplodano tra uno o due mesi in maniera incontrollata“.