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Giovane con fratture al braccio riacquista l’uso del gomito grazie a E-LISA, start up biomedica napoletana

Un giovane di 16 anni affetto sin da piccolo da una deformità a un braccio è stato operato con successo a Bologna. Grazie ad un’innovativa tecnica chirurgica il ragazzo ha visto cambiare la sua vita. Tutto merito di start up biomedicale napoletana E-LISA.

Il quadro clinico dell’adolescente era complesso e presentava un gomito destro fortemente deformato a causa di una brutta frattura fatta in età pediatrica. La deformità, nata da una profonda compromissione della cartilagine di crescita, ha modificato gravemente la morfologia del braccio impedendo al giovane di compiere anche i gesti più semplici

Per questo si è reso necessario un particolare intervento chirurgico. Il giovane è stato operato all’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna nel giugno scorso dall’equipe della Chirurgia della Spalla e del Gomito diretta dal dottor Roberto Rotini che spiega:

“Di fronte a una compromissione così grave del gomito, che si era deformato su più piani, era impossibile eseguire in modo tradizionale l’intervento di osteotomia, che attraverso l’asportazione di un cuneo d’osso lo riporta alla posizione normale. L’intervento è stato realizzato grazie a una pianificazione preoperatoria ‘computer assisted’, che ci ha permesso di definire le linee di taglio da seguire per correggere su diversi piani l’osso deformato. Dopo una simulazione virtuale della tecnica il team di E-LISA ha realizzato strumenti ad hoc da utilizzare in sala operatoria, pezzi unici stampati in 3D senza i quali non sarebbe stato possibile operare”

Il primo passo è stata la tac del gomito deformato e di quello sano per progettare il percorso chirurgico con il supporto di un modello informatico: una successione di piccole asportazioni di tessuto dall’osso, calcolate per arrivare alla possibilità di ruotare l’omero di circa sessanta gradi e per ripristinare l’anatomia normale della parte terminale dell’omero.

“Con lo stesso modello di calcolo avanzato abbiamo progettato specifiche ‘guide’ di taglio -continua Rotini -che sono state indispensabili in sala operatoria: applicandole sull’osso, hanno consentito di eseguire incisioni perfette su più piani benché molto piccole. Molto utile è stato anche simulare l’intervento su un modello stampato in 3D che riproduceva fedelmente l’anatomia alterata del gomito, passaggio intermedio tra la pianificazione virtuale e la sala operatoria.”

A tre mesi dall’intervento, il braccio del giovane è tornato a funzionare correttamente. Grande soffocazione è espressa dal  CEO e Founder di E-LISA, Fabrizio Fiorentino:

“La soluzione di questo difficile caso ci ha reso particolarmente fieri perché il giovane paziente ha trascorso una vera odissea alla ricerca di qualcuno disposto a trattare la grave deformità. Siamo molto soddisfatti per aver contribuitoal buon esito dell’intervento chirurgico prospettando al giovaneunavita normale e siamo felici di aver collaborato con il dott. Rotini e la sua equipe che ha avutoil coraggio di affrontare un caso estremamente complesso. L’obiettivo del nostro progetto è proprio questo: essere di supporto ai chirurghi nei casi più difficili e ad oggi possiamo vantare una profonda esperienza nel campo grazie ai numerosi casi risolticon le nostre tecnologie.”

Un intervento che potrà essere ripetuto come spiegato da Livia Renata Pietroluongo, direttore dell’ingegneria di E-LISA:

“E’ stata una grande emozione vedere l’eccezionale risultato dell’intervento. Abbiamo progettato questo intervento nei minimi particolari, abbiamo fatto diverse simulazioni, sia virtuali che tangibili, per essere sicuri del risultato. L’omero del paziente presentava un valgismo di circa 60° e una intrarotazione di circa 30° e ristabilire ad occhio la sua posizione anatomica non sarebbe statoassolutamente banale, forse impossibile. Grazie alle nostre tecniche innovative è stato possibile realizzare un medical device adatto per il paziente che ha fornito al chirurgo una guida per effettuare tagli estremamente precisi, indispensabili per ottenere il miglior risultato. L’ingegnerizzazione degli interventi chirurgici costruiti ad hoc per i pazienti sarà l’unica strada percorribile per diminuire la possibilità di effettuare errori in sala operatoria”.

La start-up, supportata dal gruppo del Pineta Grande Hospital, oltre alla realizzazione di pianificazione pre-operatorie virtuali per la chirurgia ortopedica e alla realizzazione di guide chirurgiche in materiale biocompatibile tramite stampa3D, sta lavorando ad un software che rivoluzionerà la gestione delle fratture delle grandi articolazioni. Il software riuscirà, analizzando la Tac del paziente, a migliorare la diagnosi e ad effettuare una pianificazione pre-operatoria automatica personalizzata.