Come ci si poteva aspettare dal numero sempre in aumento di contagi Covid-19, sono in arrivo nuove norme e divieti anti-contagio. Proprio nella giornata di domani avverrà un dibattito di confronto tra il governo e le Regioni, durante il quale il ministro della Salute Roberto Speranza esporrà il nuovo Dpcm e annuncerà la richiesta di proroga dello stato di emergenza fino al 31 gennaio 2021.
La situazione in Italia appare momentaneamente sotto controllo, ma l’aumento dei casi positivi convince il premier Giuseppe Conte e i ministri di dover intervenire al più presto. Infatti, se dal 18 maggio i governatori delle Regioni italiane avevano riottenuto i loro poteri di intervento, all’interno dell’esecutivo si pensa di “ritornare” allo schema in vigore durante la Fase 1, secondo il quale i Dpcm erano firmati dal premier e le Regioni potevano emettere solo provvedimenti più rigorosi.
Un’idea che non trova l’approvazione in tutti, come lo dimostrano le parole di Giovanni Toti, appena eletto alla guida della Liguria. «Riterrei intollerabile togliere poteri alle Regioni all’indomani della rinnovata fiducia alla maggior parte dei governatori che hanno gestito emergenza covid. Sarebbe un vero e proprio esproprio democratico. Le Regioni hanno dimostrato capacità, lucidità ed esperienza sul territorio, gli Enti locali hanno contribuito in modo decisivo alla gestione dell’emergenza e alla fase della ripartenza. Interventi mirati di chi conosce il territorio possono essere più efficaci di misure generalizzate che deprimono l’economia con risultati modesti sul fronte dell’epidemia».
Ritorneranno dunque le mascherine all’aperto, obbligatorie anche per strada, così come già avviene in alcune Regioni, tra cui la Campania. Una misura necessaria soprattutto all’uscita scolastica e al di fuori dei locali pubblici, quando non sempre la distanza di sicurezza è rispettata. Rimane in vigore il divieto di assembramento, mentre verranno intensificati i controlli, utilizzando anche i soldati impegnati nel progetto “Strade Sicure”.
Nuove norme sociali saranno applicate anche a feste private, cui massimo di invitati è di 200 persone per le cerimonie. In vigore ancora il divieto di ballo e l’obbligo di mascherina negli ambienti chiusi, come cinema e teatri.
Si prevede anche di anticipare l’orario di chiusura di bar e ristoranti: l’orario è infatti previsto per le ore 23, massimo per mezzanotte. Su questa decisione sono ancora in corso diverse discussioni, per non incidere in maniera negativa su un settore già in crisi economica.