Il professore Paolo Ascierto spiega l’importanza dell’alimentazione nella lotta ai tumori alla pelle. Mangiare bene si sa, è un toccasana per la salute. Forse però non tutti sanno che alcuni alimenti possono modulare la risposta dell’immunoterapia in pazienti affetti da tumori alla pelle. Si è infatti notato un miglioramento della cura nei soggetti che si attengono ad alcune norme alimentari.
Questo il tema dell’incontro da remoto che si è svolto al Pascale di Napoli per presentare il progetto ‘Immunoterapia e Nutrizione’, coordinato da Paolo Ascierto, direttore dell’Unità di Oncologia Melanoma, Immunoterapia Oncologica e Terapie Innovative dell’Istituto dei tumori di Napoli, con il supporto di Sanofi Genzyme.
“Il rapporto tra la nutrizione e i tumori della pelle ha un potenziale importante che deve essere approfondito – dice Ascierto – Alcuni studi in vitro e su modelli animali hanno evidenziato l’associazione tra la composizione del microbiota intestinale e la risposta alle terapie antitumorali quali l’immunoterapia.
I risultati ottenuti da uno studio clinico in pazienti con tumore della pelle indicano che la composizione del microbiota intestinale è capace di modulare la risposta all’immunoterapia anti-PD-1. In particolare, l’abbondanza e la varietà dei batteri intestinali “buoni” erano associate ad una migliore risposta alla terapia anti-PD-1”.
Per avere un sistema immunitario forte e garantire la salute della flora intestinale è fondamentale uno stile di vita sano che includa anche una dieta equilibrata e varia, caratterizzata dal consumo giornaliero di frutta e verdura, cereali integrali, legumi, proteine di origine vegetale e animale.
Dai lavori del board Scientifico del progetto, e grazie alla collaborazione con la Scuola Italiana di Comix, insieme alle associazioni di pazienti A.I.Ma.Me e ANDeA, e alle società scientifiche SIDeMAST, IMI e Fondazione Melanoma, sono nati anche degli opuscoli informativi sull’importanza di una corretta alimentazione per il benessere generale del paziente, sia per i tumori che per le patologie infiammatorie della cute.
Questi materiali costituiscono, inoltre, uno strumento di supporto ai clinici nell’ambito del percorso diagnostico-terapeutico, grazie all’esperienza dei centri di riferimento, sia nelle neoplasie cutanee che nelle patologie infiammatorie della cute, come nel caso della dermatite atopica.
Anche in dermatologia, dalle ultime ricerche è emersa, infatti, un’alterazione della composizione della flora intestinale nei pazienti con dermatite atopica e, anche in questo caso, la dieta può giocare un ruolo a sé tra i fattori ambientali.
“Diversi studi scientifici – spiega Gabriella Fabbrocini, Direttore UOC di Dermatologia Clinica presso il Policlinico Federico II – hanno riportato che la terapia medica prescritta dal dermatologo può essere aiutata, in termini di efficacia, da un’alimentazione equilibrata a base di frutta e verdura, ricca di vitamine e antiossidanti. Presso i nostri centri dermatologici, durante il percorso di inquadramento diagnostico-terapeutico, prevediamo sempre una consulenza nutrizionale da parte del nostro team per suggerire il migliore stile di vita possibile”.
“1+1=3 vuol dire proprio questo – dichiara il direttore generale del Pascale, Attilio Bianchi – l’osmosi dei saperi e la condivisione delle conoscenze configurano la base del progresso scientifico”.