Il ministro Boccia non esclude la chiusura delle regioni. Visto il notevole incremento dei contagi è possibile che vengano nuovamente limitati gli spostamenti interregionali. Lo ha detto nel corso di un intervista rilasciata a Radio Capital.
Queste le sue parole: “Che i contagi fossero in risalita era abbastanza prevedibile, è così in tutto il mondo. Prudenza al massimo livello, se vogliamo difendere scuola e lavoro dobbiamo essere rigorosi. Purtroppo non c’è un manuale.”
“In Italia il contagio c’è, non è scomparso. Scomparirà quando ci sarà il vaccino. Io in questi momenti non penserei ad un’asticella, un numero in particolare ma controllerei, così come stiamo facendo, ogni giorno la tenuta delle reti sanitarie che sono la nostra trincea.”
“Il modello italiano basato sul regionalismo ha funzionato. Da marzo fino alla riapertura di giugno è stato il modello predominante, apprezzato dagli altri Paesi. Quando abbiamo riaperto abbiamo consentito alle regioni di graduare le condizioni perché ognuna di loro versava in condizioni diverse. Ora io continuo a difendere questo modello.”
Alla domanda di introdurre nuovamente limitazioni sugli spostamenti regionali, dice: “Oggi non escludiamo nulla. Dobbiamo rispettare le regole che ci siamo dati perché non dobbiamo intervenire con altre limitazioni. Dobbiamo difendere lavoro e scuola.”
Dunque, stando alle parole del Ministro degli Affari Regionali, Francesco Boccia non è esclusa la possibilità di introdurre un provvedimento che imponga la chiusura delle regioni.
“Non mi sembra accettabile aspettare ore per un tampone però vi assicuro che le reti sanitarie fanno tutto il possibile. Stiamo accelerando anche sui test rapidi” – conclude.