Non hanno pace i trasporti pubblici a Napoli. A inizio ottobre, il sindaco della città partenopea Luigi de Magistris si era scagliato contro i dipendenti dell’Anm che si erano assentati in massa per malattia definendo questo gesto ‘un attacco criminale’. Ora, come appreso dall’Ansa, i carabinieri stanno indagando su quanto accaduto.
In particolare sui disservizi nei trasporti pubblici, registrati nei giorni scorsi a Napoli. Primo fra tutti le corse della metropolitana linea 1 che limitavano la tratta sino a Dante e lo sciopero delle funicolari. Gli investigatori secondo l’agenzia di stampa sono stati notati a Palazzo San Giacomo, sede del Comune, dove si sarebbero recati per avviare i primi atti di indagine. Un provvedimento quasi scontato dopo le pesanti accuse di de Magistris rilasciate a seguito dell’assenza in contemporanea di 11 dipendenti Anm per malattia:
“Ormai non ci sono più dubbi, da tempo, da giorni, da settimane è in atto un attacco criminale e premeditato da parte di addetti al servizio Pubblico ANM ai danni dei napoletani e della città in un momento storico di grande sofferenza, di pandemia, con la Galleria Vittoria chiusa. Tutto ciò ormai non è più sopportabile. Se non saranno interrotte queste attività criminali il servizio pubblico non potrà più essere garantito e quindi per colpa di pochi la città verrà messa in ginocchio”.
Parole che avevano fatto infuriare il sindacato dei lavoratori:
“Il sindaco si scaglia contro gli 11 agenti di stazione e i 3 capiservizio delle funicolari ammalati, senza sapere che – particolarmente in questo periodo di crisi pandemica – le norme sanitarie sono abbastanza rigide verso lavoratori che con segni e sintomi influenzali abitualmente sarebbero andati, comunque, a lavorare; mentre tace sulle carenze storiche e strutturali dell’intera rete del trasporto cittadino e metropolitano, l’autentica causa del disservizio di queste settimane”.
Ora saranno i carabinieri a fare chiarezza.