Si è svolta oggi, 15 ottobre 2020, alle ore 16:00 la Conferenza Stampa di presentazione del 1° Bilancio di Sostenibilità di GORI, il documento di rendicontazione non finanziaria che racchiude tutte le iniziative economiche, sociali ed ambientali svolte dall’azienda nel corso del 2019.
Il Bilancio di Sostenibilità nasce dall’ascolto e dal coinvolgimento del territorio. In esso sono contenute tutte le azioni rilevanti in materia di risparmio della risorsa idrica, risparmio energetico, valorizzazione del territorio e delle persone, coerenti con i modelli internazionali di sviluppo sostenibile.
Come spiega Mara De Donato, responsabile Gori dal 2003, l’azienda nasce già sostenibile in quanto gestore del servizio idrico integrato. Michele Di Natale, presidente del Cda, è un ambientalista fin dai primi anni ’70, periodo in cui si cominciava appena a coniare il termine “problematica ambientale”.
“Ne discutiamo ancora perché la problematica ambientale scuote le radici della società“, spiega De Donato. “Non parliamo solo di interventi sulle componenti naturali, ma di due aspetti fondamentali: economia e società. Uno dei veri problemi è il modello economico liberista che si è imposto nel mondo dopo la guerra.
Abbiamo coniato termini orribili come consumare e consumatori. Consumare infatti significa distruggere. Parliamo sempre di società dei consumi, ma dobbiamo sostituire “consumo” con il termine utilizzo. L’altra esigenza è quella di un nuovo modello sociale, in cui non ragioniamo più da singoli ma da cittadini, quindi parliamo di uguaglianza dei diritti, ripartizione equa delle risorse tra i popoli”.
Per una rivoluzione ambientale ci vuole una rivoluzione culturale. È in quest’ottica che si inserisce il documento prodotto da Gori, un bilancio di sostenibilità ambientale, nel quale è dal dialogo che si costruisce la dimensione vera della problematica ambientale.
“I contenuti nel bilancio hanno al centro il cuore della crescita della cultura ambientale, che passa attraverso tre verbi: conoscere, proteggere, valorizzare. Conoscere significa entrare dentro le cose e non camminarci in superficie. Proteggere ciò che viene offeso dal nostro comportamento, prendere coscienza che non dobbiamo consumare ma utilizzare, cioè valorizzare”.
Il lavoro di cultura ambientale di Gori si declina sia all’interno sia all’esterno dell’azienda. Si costruisce un dialogo con gli attori di processi esterni all’azienda, che vengono chiamati stakeholder: gli utilizzatori finali. I più diretti sono sindaci e istituzioni, ma sono comprese anche scuole e altre aziende.
Negli ultimi tempi, Gori sta creando una serie di situazioni in cui poter fare cultura ambientale. Basti pensare alla campagna per il Sarno, il cui inquinamento è un problema molto ampio. L’azienda si occupa infatti del risanamento del fiume Sarno dal punto di vista del sistema fognario.
È l’Amministratore delegato Giovanni Paolo Marati che racconta progetto sostenibile di Gori: “Un piano basato sulle 5 Dimensioni della sostenibilità: acqua, comunità, ambiente, innovazione, persone. Abbiamo cominciato ad avviare una serie di iniziative, la prima è la stakeholder engagement. Si tratta dell’ascolto delle esigenze dei nostri portatori di interesse.
C’è anche un ascolto interno, rivolto ai dipendenti, ascolto interno. Per quanto riguarda il lavoro esterno, le associazioni ambientaliste, le scuole e i sindaci del territorio hanno la priorità. Gori programma appositi incontri e questionari per recepire le esigenze di questi stakeholder, e poi nasce un confronto con ciò che è rilevante per azienda.
Dal bilancio di sostenibilità si evince che l’uso responsabile della risorsa idrica, il risparmio energetico e la qualità del servizio sono gli aspetti più importanti sia per Gori che per gli stakeholder. Dopo vengono la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro, la tutela della biodiversità marina, la condotta etica del business.
Le campagne per la sostenibilità hanno prodotto già notevoli risultati. Nel 2019, 115.000 utenti hanno attivato il servizio bolletta web, sono state distribuite 14.410 ed evitate 2.500 tonnellate di CO2, nell’ambito della campagna “Un click per il Sarno”.
Queste attività si traducono poi in una forma di rendicontazione: il bilancio di sostenibilità. Gori, nonostante sia appena al suo primo bilancio, ha ottenuto la certificazione GRI (Global Reporting Initiative), l’associazione che stabilisce criteri a livello internazionale per stilare i bilanci di sostenibilità.
Nel 2020 l’azienda si è impegnata a lavorare anche su altre attività. Basti pensare al progetto “Energie per il Sarno”: un primo esperimento di coinvolgimento delle amministrazioni pubbliche e comunali e delle associazioni ambientaliste in un progetto partecipato e condiviso su un tema rilevante. Si prevede dunque una serie di interventi sul bacino del Sarno per i prossimi anni.
Negli anni a venire, Gori continuerà con la sua opera di sostenibilità a tutto tondo, un’opera che sarà possibile anche grazie alla confluenza delle energie positive di tutti i soggetti che parteciperanno e si tradurrà in corretta informazione per i cittadini. Uno dei progetti più ambiziosi e importanti è quello di completare la depurazione delle acque, che l’azienda prevede di completare entro il 2024.