“Sono una docente di scuola primaria che ogni giorno parte dalla provincia di Napoli, raggiunge con la Circumvesuviana la stazione di Napoli Centrale, parte per Roma, prende la metropolitana e arriva a scuola dove è ancora in presenza e i bambini sono a scuola ben 8 ore!
“Vi chiedo di mettere in evidenza la nostra situazione di docenti pendolari, rischiamo di essere untori per noi, i nostri alunni e le rispettive famiglie di Roma e di Napoli. C’è un’altra domanda che mi pongo e alla quale non so rispondermi: in caso di chiusura a Napoli, noi docenti pendolari che fine facciamo? Qualcuno ha pensato a noi?”
Sono state queste le parole di una docente pendolare della provincia di Napoli che si ritrova ogni giorno ad affrontare un vero e proprio “viaggio della speranza” verso Roma dove a scuola si lavora ancora in presenza. Un’unica voce che, in realtà, rappresenta la situazione di centinaia di insegnanti pendolari e che ha voluto raccontare al nostro sito la sua storia ma che ha preferito restare anonima.
Tra questi insegnanti c’è anche chi si è trovato a veder realizzate tutte le proprie preoccupazioni: donne e uomini che, per lavoro, si sono ritrovati a essere “untori” per la propria famiglia e, chissà, magari anche per i propri alunni e le rispettive famiglie.
Ma il problema è a priori, non è la scuola in cui si rispettano tutte le regole del distanziamento. Il problema sta, soprattutto, nell’enorme fallimento dei trasporti pubblici e non: treni sempre pieni, in ritardo e in cui nessuna regola può essere rispettata.
Il problema dei trasporti pubblici non è un problema sorto adesso: migliaia di pendolari combattono con ritardi, mezzi pieni, inadeguatezza di treni e bus da sempre. Eppure, nulla è mai cambiato. In una situazione come quella d’emergenza che stiamo vivendo, poi, tutto esplode all’ennesima potenza.
“Se solo si conosce la Vesuviana, si sa, passa un treno ogni ora da Napoli a Baiano e viceversa, nelle ore di punta è sempre pieno! Napoli-Roma prendo il Frecciarossa e questo è un altro problema perché per sicurezza si viaggia al 50% e spesso restiamo in stazione perché non ci sono i posti, sono già occupati! Una vera tragedia!
“Poi a Roma la metropolitana è sempre piena! Arrivo a scuola stressata e si aggiunge l’ansia del rispetto delle regole e per farle rispettare ai bambini, soprattutto problematici. A Roma le scuole sono aperte per 8 ore! I bambini non possono andare in palestra perché andrebbe sanificata dopo ogni classe, non possono giocare perché devono stare distanziati”.