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Capri dice no al lockdown: “Non ce n’è bisogno, un’isola è una realtà diversa”

Covid – i sindaci di Capri e Anacapri dicono no al lockdown. Da poco il Premier Conte ha illustrato alla Camera dei Deputati le nuove misure che adotterà il Governo per combattere la diffusione del Covid.

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Tuttavia c’è chi non è d’accordo sulle chiusure regionali, come i sindaci di Capri e Anacapri che manifestano il loro disappunto in una nota indirizzata al Presidente De Luca e all’Ancim – Associazione nazionale dei comuni delle isole minori. La motivazione è la seguente:

Nelle isole, in questo periodo, non vi è la necessità di assumere decisioni limitative, in quanto è riconosciuto da tutti il cambiamento naturale dell’assetto socio-economico ed è più facile raggiungere l’obiettivo della riduzione o l’annullamento dei contagi rispetto alla terraferma.

Le amministrazioni isolane, pur consapevoli della situazione che sta vivendo l’intera Nazione, ritengono che i provvedimenti governativi e/o regionali debbano essere rispettosi delle indubbie diversità territoriale e, ancor di più, della diversa situazione epidemiologica.

Il territorio dell’isola di Capri – continua la nota – presenta delle peculiarità tali da renderlo differente da altre zone e posti della Regione Campania, soprattutto diverso dagli agglomerati cittadini, dove vi è un sistema di trasporto pubblico ben diverso da quello esistente a Capri.

Un’isola è di per sé una realtà distinta dalla terraferma, con confini naturali nel bene e nel male, ed in ragione di ciò non è ipotizzabile sottoporre tale territorio a limitazioni dettate dalle valutazioni che, invece, afferiscono a quei territori totalmente diversi e difficilmente monitorabili”.

Il loro obbiettivo dunque è quello di evitare delle restrizioni sull’isola in questo periodo autunnale/invernale poiché sul territorio non c’è lo stesso numero di persone presente che in periodi estivi.