Quali sono le regioni a rischio lockdown? Ieri pomeriggio il Premier Giuseppe Conte ha illustrato prima alla Camera e poi in Senato le idee per il prossimo Dpcm, che firmerà a breve, per contrastare la diffusione del virus. La cosa principale di cui si è discussa è la divisione del paese in 3 aree rispetto al gradi di rischio di ogni regione.
Non ci sarà un lockdown nazionale ma bensì localizzato, appunto in base alle esigenze di ogni regione o città. A livello nazionale però ci saranno le chiusure dei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi, la chiusura di musei e mostre, la didattica a distanza per gli alunni delle scuole superiori, la riduzione al 50% dei mezzi di trasporto locali, il coprifuoco tra le 20 e le 21 e nessun spostamento tra e regioni a rischio.
Quello che ancora non si conosce, sono le regioni che saranno inserite nelle 3 aree suddette, in base all’indice Rt che indica la diffusione del virus. Sarà dunque una questione matematica, ogni volta che si supererà la soglia limite si entrerà in un’area a rischio oppure si potrà passare in un’area con meno restrizioni.
A rientrare nella fascia ad alto rischio sono le regioni con un indice Rt superiore a 1,5; come Lombardia (2,01), Piemonte (1,99) e Calabria (1,84). per queste zone scatterebbero le seguenti restrizioni:
Nella fascia intermedia ci sono le regioni con Indice Rt a ridosso della soglia di allerta, come Liguria, Puglia e Campania. A rischio anche Veneto, Alto-Adige e Valle d’Aosta. Per gli abitanti di queste zone, scattano le seguenti restrizioni:
Tutte le altre regioni rientrano nella fascia a basso rischio dove non ci sarà nessuna limitazione ulteriore se non quelle a livello nazionale.