Torna a parlare il dottor Bruno Zuccarelli, vice presidente dell’Ordine dei medici di Napoli, il quale nei giorni scorsi aveva lanciato un allarme sulla situazione coronavirus nel capoluogo come in tutta la Campania. “Vedremo sfilare le bare”, queste le sue parole, fortissime, utilizzate per spronare istituzioni e cittadinanza alla massima responsabilità per evitare le drammatiche immagini di Bergamo.
“Le scene nei pronto soccorso sono apocalittiche, le persone devono sapere ciò che avviene”. Lo ha dichiarato Bruno Zuccarelli, vicepresidente Ordine dei medici di Napoli, intervenendo nella trasmissione Barba&Capelli condotta da Corrado Gabriele su Radio Crc Targato Italia e in onda dal lunedì al venerdì dalle 7 alle 9.
Sulla situazione della sanità campana Zuccarelli non usa mezzi termini: “siamo al collasso, in difficoltà sia per i ricoveri che nelle prima e seconda assistenza. I numeri sono troppo alti per reggere. Purtroppo non è stato fatto il lockdown, i comportamenti sono irresponsabili e inadeguati: persone senza distanziamento e senza mascherina. Se non abbiamo atteggiamento responsabile verremo travolti”.
Sugli allarmi lanciati in questi giorni il vicepresidente dell’Ordine dei medici ribadisce che “il sistema sanitario è collassato. Mancano bombole per l’ossigeno ma anche le risorse umane e qualificate, almeno 400 anestesisti o pneuomologi. L’emergenza va affrontata con serietà e fermezza. Medici e infermieri non ce la fanno da soli”.
Zuccarelli punta il dito contro le politiche degli ultimi anni: “gli specialisti non ci sono. Da 15 anni abbiamo politiche scellerate dove la sanità è stata un bancomat dove si preleva e non si investe. Lo dicevamo ai tavoli che poi sarebbero mancati gli anestesisti. Ci troviamo con pochissimi specialisti e gli anziani non si possono mandare nella trincea: servono forze fresche che possono affrontare uno tsunami contro cui serve resistenza psicofisica”.
Infine sulla medicina territoriale Zuccarelli ricorda che “deve essere messa in condizione di operare insieme agli Usca” e che “non servono mezze misure”.