Milano ripiomba nella paura. Un’ordinanza emanata dal Comune, infatti, dispone che la cremazione sarà possibile soltanto per i residenti in città a causa dell’eccessivo numero di salme. I decessi sono passati da una media di 46 a una di 80 al giorno, compromettendo la capacità operativa del deposito situato nel quartiere di Lambrate: i tempi di attesa, in questo momento, sono superiori a cinque giorni.
Da domani chi morirà a Milano senza esservi residente non potrà essere cremato: “A partire da giovedì 5 novembre la possibilità di richiedere la cremazione presso il Polo crematorio di Lambrate sarà limitata ai soli residenti milanesi, che siano deceduti a Milano o anche fuori città. Lo stabilisce una determina che segue l’ordinanza n. 16/20 tuttora in vigore. L’operatività del crematorio è costantemente monitorata dalla direzione servizi funebri per garantire il corretto funzionamento e la massima capacità dell’impianto”. Ed inoltre: “La situazione sta compromettendo la normale capacità operativa del crematorio e del deposito di Lambrate, con tempi di attesa per la cremazione superiori a 5 giorni dall’arrivo a Lambrate dei feretri”.
È disponibile però la sepoltura, per la quale non è dovuto il pagamento. La mente non può che tornare alla prima ondata, quando in diverse zone della Lombardia non si sapeva più dove mettere le bare. A Bergamo ci fu la dolorosissima sfilata dei feretri sui mezzi dell’esercito. Immagini che speriamo di non vedere più.
In Campania, intanto, per fortuna non si segnala nessun disagio di questo tipo. Dal 28 ottobre a oggi, quindi nell’ultima settimana, la Regione ha comunicato 114 decessi per una media di circa 16 al giorno. Numeri lontani da quelli lombardi, a dimostrazione che la situazione tra le due regioni non è paragonabile. La nostra regione, nell’ultimo Dpcm firmato da Giuseppe Conte, dovrebbe essere compresa nello scenario 3 e dunque esclusa dall’ipotesi lockdown, tuttavia dovrebbero essere in arrivo importanti restrizioni per cercare di fermare l’avanzata dei contagi e giocare d’anticipo rispetto al virus.