Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dello Spallanzani e membro del Comitato Tecnico Scientifico, ha dichiarato che il Coronavirus ci accompagnerà per tutto il prossimo anno. Lo ha fatto nel corso di un’intervista rilasciata a Margherita De Bac de “Il Corriere”.
Queste le sue parole: “Dovremmo fare i conti con questa pandemia per almeno tutto il 2021. I primi vaccini e altre cure, come gli anticorpi monoclonali, potrebbero essere disponibili verso fine anno. Al momento le misure messe in campo sono le uniche armi che abbiamo per contenerla. Ma vanno applicate bene e serve la collaborazione di tutti.”
Del resto, anche il virologo Giorgio Palù ha preannunciato l’arrivo di un nuovo picco restando però ottimista: il tasso di letalità è minimo, oltre al fatto che nessuna pandemia dura più di due anni a sua detta.
Sugli effetti dei provvedimenti in arrivo, Giuseppe Ippolito dice: “L’obiettivo è ridurre la circolazione del Coronavirus e la pressione degli ospedali. Se non si riesce a stabilizzare il trend dei contagi qualunque sforzo sarà inutile. Tutti i Paesi si stanno muovendo per fare in modo che la sanità resista, garantendo cure non solo ai malati Covid.”
“Qualunque misura può essere risolutiva o inutile, dipende da come viene applicata. Se non siamo diligenti non serviranno nemmeno le norme più restrittive. Col senno di poi si sarebbe potuto fare di più? Possibile. Così come è possibile che in estate avremmo dovuto essere più cauti, non andare in discoteca o in piazza per l’aperitivo. Eppure la situazione attuale riguarda tutta Europa, non solo l’Italia.”
Oltre a ribadire la contagiosità degli asintomatici, uno dei temi più dibattuti, l’esperto continua: “Test, tracciamento e isolamento sono le uniche contromisure ma se il numero di casi sale oltre un certo livello questo sistema salta. Allora occorrono azioni di mitigazione e contenimento aggressive come quelle messe in campo.”
Sull’immunità di gregge: “Non possiamo escludere che una volta acquisita, dopo l’infezione, possa esaurirsi dopo qualche mese.”