La ripartizione dell’Italia in zone di rischio a molti non è andata giù, suscitando polemiche e proteste. Anche il quotidiano “Libero” ha espresso il proprio dissenso ma, come sempre, non ha perso l’occasione per criticare il Sud.
Nessuno può biasimare il malessere delle regioni rientranti nella cosiddetta “zona rossa”. Ognuno di noi aspira al ritorno alla vita normale e vedersi nuovamente limitati, nella socialità ma soprattutto nel lavoro, non fa altro che rendere la situazione ancor più difficile di quanto lo sia già. Tuttavia, proprio in momenti come questi, alcune uscite risultano del tutto infelici. Ed è il caso del quotidiano “Libero” che, anziché mostrarsi solidale con i propri connazionali, dedica al Sud un titolo del tutto fuori luogo.
In prima pagina, infatti, si legge: “Il Governo odia il Nord” e “I divieti penalizzano chi lavora davvero”. Una frase a cui siamo, ormai, abituati e che palesa un accanimento nei confronti del Mezzogiorno. Più volte il Sud è stato etichettato come “terra di scansafatiche”, luogo di criminali, a discapito di un Nord obbligato a trascinarsi dietro anche questo fardello. In realtà, chi il Sud lo vive sa che non è così.
Diversi settentrionali hanno più volte criticato la forza lavoro del Sud paragonandola a quella produttiva ed efficiente del Nord. Proprio Libero, pochi mesi fa, quasi si “rallegrava” dell’aumento dei contagi in Campania. Nemmeno l’emergenza Coronavirus è riuscita a tenere da parte attacchi sterili e ingiustificati, in un momento in cui soprattutto l’economia del Sud, già messa in ginocchio dalla crisi e dal lockdown, è allo stremo delle forze.