È stato un fine settimana difficile per le grandi città italiane, alle prese con fiumi di persone che hanno affollato strade e piazze principali. I segnali che giungono dalle istituzioni sono tutt’altro che semplici ed omogenei, ne sa ad esempio qualcosa Napoli su cui c’è un rimpallo di responsabilità tra il sindaco de Magistris, il presidente della Regione De Luca ed il Governo che prima ha messo la Campania nella zona gialla, e poi delega a De Luca il compito di rendere il capoluogo zona rossa. Tutti sono concordi nel dire che Napoli ha bisogno di misure, ma nessuno si assume la responsabilità della decisione. Il risultato è che di mezzo ci vanno i cittadini, non tutelati e incolpati per il poco senso di responsabilità. Che dovremmo dire allora di chi ha il dovere e viene pagato per agire e non lo fa?
Sia chiaro, vista la situazione qualche scena che abbiamo visto sabato e ieri si doveva evitare. I cittadini avrebbero potuto scegliere di non andare in centro a Napoli, Firenze, Bologna, Roma, Genova, Palermo. Irresponsabilità che è diventata addirittura incoscienza nel caso dei 110 positivi (in tutta Italia) al coronavirus multati perché sopresi in giro a passeggiare. Per quelli scoperti figuriamoci quanti l’hanno fatta franca. Allo stato attuale, ricordiamolo, gli scienziati ritengono che anche gli asintomatici siano contagiosi e, tuttavia, la quarantena è stata ridotta a 10 giorni dalla scomparsa dei sintomi perché ritenuto un lasso di tempo idoneo ad annullare praticamente la carica virale e dunque la contagiosità. Che cosa costa, perciò, stare qualche giorno a casa?