La denuncia del sindacato degli infermieri: “Si ammalano di covid 500 infermieri al giorno”
Nov 16, 2020 - Chiara Di Tommaso
La seconda ondata di covid sta colpendo tutte le Regioni d’Italia. Soltanto ieri si sono registrati nel nostro Paese quasi 34 mila contagi e 546 decessi. Purtroppo a essere colpiti sono soprattutto medici e infermieri a contatto diretto con il virus.
Lo denuncia apertamente il sindacato degli infermieri ‘Nursing Up’ che parla di circa 500 nuovi positivi tra il personale medico al giorno solo nell’ultimo mese.
“20.464 operatori sanitari infetti, di cui la metà sono infermieri, solo negli ultimi 30 giorni. Proiezioni disastrose da qui al 15 dicembre . Se non rallentiamo il contagio molti dei nostri infermieri potrebbero aggiungersi al triste numero dei colleghi che hanno perso la vita prima ancora di avere la soddisfazione di vedere “quell’indennità di specificità infermieristica” per la quale hanno lottato, partecipando alle manifestazioni ed allo sciopero promossi dal Nursing Up”.
Un concetto ribadito dal Presidente Nazionale del Sindacato Infermieri Italiani, Antonio De Palma:
“Dal nostro report costruito incrociando i dati dell’Istituto Superiore Sanità con quelli Inail emerge una realtà tristissima: dal 5 novembre scorso, ogni giorno, registriamo un aumento che oscilla tra i 450 e i 500 infermieri contagiati. Fermiamo adesso un treno che corre a massima velocità, libero e che rischia di schiantarsi alla fine dei binari”.
Soltanto recentemente in Campania avevano perso la vita diversi medici, un medico di famiglia, un medico dell’Ospedale di Boscotrecase e un’infermiera del Cardarelli di 57 anni.
Il timore per il sindacato è che il contagio tra il personale sanitario dilaghi:
“Entro il 15 dicembre prossimo rischiamo concretamente di arrivare a 15mila infermieri contagiati in più rispetto ai 10mila che si contano fino a oggi. Numeri drammatici di una seconda ondata che non doveva essere gestita in questo modo approssimativo e scellerato da un Governo che solo oggi, di fronte a 48 decessi di professionisti della sanità, di fronte a oltre 50mila operatori sanitari che si sono ammalati dal febbraio scorso, ci regala barlumi di speranza stanziando 335 milioni di euro che altro non saranno che 100 euro in più nelle nostre busta paga”.
Il sindacato va contro la decisione di assumere persone con contratti lampo e con poche tutele:
“Serviva davvero assumere forze nuove con il contagocce e proporre nel contempo contratti di tre mesi al minimo della paga per chi lotta contro la morte, ottenendo per tutta risposta una emorragia di infermieri che sembra inarrestabile? E a cosa serve, se non ad esacerbare gli animi, prorogare una norma adottata a marzo scorso, con la quale si riconosce alle aziende sanitarie la facoltà di bloccare, di fatto, i pensionamenti di infermieri e medici, senza prevedere nemmeno l’assenso dell’interessato?».