Il personale sanitario, negli ultimi mesi, continua a subire numerosi attacchi. Eppure, c’è ancora qualcuno che riconosce il loro immenso sacrificio, come nel caso della figlia di un paziente ricoverato nel reparto Covid-19 di Pozzuoli.
La donna ha voluto ringraziare gli operatori che hanno assistito suo padre con un messaggio postato sulla pagina dell’Asl Napoli 2 Nord. Ella ha scritto: “Ho ricoverato mio padre di 82 anni a Pozzuoli. Positivo al Covid con una polmonite di natura batterica fortunatamente. Voglio che si sappia che al pronto soccorso sono stati eccezionali. Hanno preso in cura mio padre che ora è nella zona Covid in attesa di essere trasferito in reparto.”
“Tremo al solo pensiero che possa essere trasferito in un altro ospedale, soprattutto dopo aver letto di ciò che accade in altri nosocomi. Il pronto soccorso diretto dal primario Numis è stato eccellente, così come il 118 di ieri sera. Purtroppo l’ambulanza è arrivata in ritardo ma questo non dipende dagli operatori ma da tutto ciò che sta accadendo intorno a noi. I ragazzi del 118 sono stati degli angeli.”
“Sono più le volte che avanzo critiche che lodi ma oggi ci tenevo a raccontare questo spaccato che ho vissuto in prima persona. Mio padre è la mia merce più preziosa, ho solo lui e stasera mi sono resa conto che è in ottime mani. Spero che non me lo mandino via.”
Emerge la profonda gratitudine nei confronti delle risorse sanitarie del reparto Covid-19 di Pozzuoli. Quelle che, così come tutti i medici, infermieri e operatori sanitari, nonostante i turni di lavoro massacranti non smettono di combattere per i propri pazienti. Non mancano episodi spiacevoli, di certo legati alla condizione generale di emergenza che, tuttavia, non dipende da loro.
Di qui, il ringraziamento dei diretti interessati: “Gestire l’emergenza sanitaria è un lavoro faticoso, frustrante, pericoloso e per nulla gratificante, La fatica dei turni passati con le tute per il biocontenimento, delle procedure di sicurezza complesse si somma alla frustrazione di combattere un virus sconosciuto, per il quale non esistono ancora farmaci specifici.”
“Ogni tanto, però, qualche paziente o qualche familiare scrive per dirci GRAZIE. Quelle parole bastano a dare un senso a tutta la fatica fatta. Questo ringraziamento è destinato agli operatori di Pozzuoli ma idealmente va a tutto il personale in prima linea per l’emergenza.”