In vista del Natale potrebbe entrare in vigore un nuovo Dpcm, attualmente al vaglio del Governo. Dal 3 dicembre, data di scadenza dell’attuale provvedimento, potrebbe subentrare un progressivo allentamento delle misure imposte. A confermarlo è anche Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico.
Egli, intervenuto alla trasmissione ‘Porta a Porta’, ha dichiarato che dal 4 dicembre: “Negozi e ristoranti potranno probabilmente tornare a una semi-normalità se rispetteranno le regole. Sarà una quasi normalità non un liberi tutti. Se anche la curva dovesse scendere un Natale tradizionale ce lo possiamo scordare.”
Da Palazzo Chigi si spera che entro quella data tutte le regioni possano passare in fascia arancione o gialla, facendo venir meno le zone rosse. I negozi potrebbero riaprire, rispettando orari prolungati per favorire lo scaglionamento, ma proseguendo nuovamente le proprie attività. Anche i centri commerciali resterebbero aperti nel fine settimana. Ugualmente a quanto proposto per bar e ristoranti: riaprirebbero con limite di 4 o 6 persone sedute al tavolo.
Il percorso sarà valutato proprio nella giornata di oggi, nella riunione convocata dai ministri Speranza e Boccia. Si discuterà anche della diminuzione del numero di indicatori di rischio e del passaggio ad altre fasce di alcune regioni. Tra queste l’Abruzzo, da domani in zona rossa, ma a rischio anche la Puglia.
Verso il 10 dicembre, tutte le Regioni potrebbero essere fuori dal rischio più alto. Nelle aree in cui la situazione dovesse presentarsi ancora grave, la zona rossa potrebbe essere limitata soltanto a livello provinciale lasciando libero il resto del territorio.
Sarà comunque un Natale diverso: restano vietate feste e cenoni in grande, prestando particolare attenzione all’incolumità di anziani e soggetti più fragili. Potrebbe essere prorogato anche il divieto di spostamento in altre regioni a rischio.
Altra novità in arrivo nel periodo di Natale col nuovo Dpcm si legherebbe al coprifuoco. Quest’ultimo potrebbe essere slittato di una o due ore. Ovviamente resta fermo il divieto di assembramento in piazze, strade e all’esterno dei locali.