Si tratta di una storia assurda ma purtroppo vera. Monica, ragazza di 19 anni, frequentante un Istituto Alberghiero a Casoria, affetta dalla sindrome di Down, non ha potuto partecipare ad uno stage lavorativo, organizzato dalla sua scuola, proprio a causa della sua disabilità. La denuncia è partita dalla madre, la signora Elena Grosso, che ha voluto iscriverla ad un istituto professionale, proprio per darle maggiore autonomia.
Da due anni nel suo istituto sono previsti per gli alunni questi stage. Purtroppo però, sia questo che lo scorso anno, la partecipazione è stata negata a tutti gli alunni diversamente abili. La madre si è anche offerta di fare da tutrice durante tutta la durata dello svolgimento di queste attività extra curricolari. Eppure la dirigenza ha deciso di farla intervenire solo nel caso di progetti scolastici.
L’ennesima dimostrazione del fatto che viviamo in una società inadatta alle diversità e alla minoranze, incapace di rispettarne i diritti, favorendo situazioni del genere. Quanti altri casi simili dovranno accadere, prima che le istituzioni comincino a lavorare per svolgere operazioni di integrazione?