Macron omaggia Maradona. Gli omaggi per la morte di Diego Armando Maradona sono arrivati davvero da ogni parte del Mondo e non solo da personaggi del mondo del calcio.
Dalla Siria un artista ha dipinto un murales sulle rovine della propria città bombardata e dilaniata dalla guerra, invece dalla Francia arriva addirittura un ricordo dal Presidente Emmanuel Macron, che affida ad una nota ufficiale il proprio pensiero su Maradona:
“La mano di Dio aveva messo sulla terra un genio del calcio. Ce l’ha appena ripreso, con un dribbling imprevisto che ha ingannato tutte le nostre difese. Voleva, con questo gesto, chiudere il dibattito del secolo: Diego Maradona è il più grande calciatore di tutti i tempi? Le lacrime di milioni di orfani rispondono oggi con prove dolorose.
Nato in un sobborgo povero di Buenos Aires, Diego Armando Maradona fa sognare la sua famiglia e il suo quartiere con i suoi passaggi alle gambe che presto crocifiggeranno i migliori difensori europei”.
Il Presidente della Francia ricorda poi le gesta de “el pibe de oro” con la maglia azzurra e le sfide con la Juventus: “Ma fu a Napoli che Diego divenne Maradona. Nel sud Italia, il pibe de oro riscopre l’eccessività degli stadi sudamericani, il fervore irrazionale dei tifosi e porta il Napoli sulla via dello scudetto, sui tetti d’Europa. Il mezzogiorno ha la sua rivincita sulla storia ed è solo il rinforzo di Platini che vedrà la Juventus ancora una volta in parità con i suoi storici rivali“.
Infine Macron parla della finale dei mondiali dell’86 e dei famosi gol contro l’Inghilterra: “Il 22 giugno 1986, a Città del Messico, ha segnato il suo primo gol con Dio per un compagno di squadra. Il miracolo è contestato, ma l’arbitro non vede nulla: il senso di frastuono di Maradona strappa il punto.
Segue poi “il gol del secolo“, che richiama gli spiriti dei più grandi dribblatori del calcio: Garrincha, Kopa, Pelé uniti in una sola azione. Oltre i 50 metri, in una gara strabiliante, ha superato metà della squadra inglese, dribblato il portiere Shilton prima di mandare la palla in rete e Albiceleste negli ultimi quattro del Mondiale.
Nella stessa partita, dio e diavolo, ha segnato i due gol più famosi della storia del calcio. C’era un re Pelé, ora c’è un dio Diego“.