Alberto Angela spiega l’amore di Napoli per Maradona: “Accolto come una divinità greca: Nei suoi gol ci sono tutti i napoletani”
Nov 30, 2020 - Chiara Di Tommaso
L’amore di Napoli per Diego Armando Maradona è ormai noto e non conosce confini. Il calore dei partenopei infatti non si discute, calore che è stato espresso in questi giorni di lutto con diverse forme. El pibe de oro è il Dio di Napoli e tale resterà in eterno. Il noto conduttore tv Alberto Angela ha spiegato nel corso della trasmissione di Rai 3 ‘Le parole della settimana’ i motivi di tale sfrenata passione verso Maradona.
Intervistato da Massimo Granmellini per raccontare del suo nuovo lavoro (un libro su Nerone), Alberto Angela ha detto di Maradona:
“Se voi mi chiedete qual è stato il miglior giocatore della storia vi rispondo che Pelé è stato bravissimo ma secondo me Maradona è stato insuperabile perché ha giocato in un’epoca molto complicata e difficile per un attaccante. Con lui sono stati molto cattivi. Oggi si è detto che con il Var avrebbe fatto più gol, probabile, ma all’epoca non era facile fare il suo mestiere eppure è riuscito a fare tutto quello. Secondo me tra le cose che sono state dette in questi giorni, cose meravigliose (ho sentito frasi, diciamo esempi, poesia pura) poi mi sono detto che forse non si è messo abbastanza l’accento sulla città di Napoli. Perché? Perché Napoli è una città greca, di origine greca. Il suo impianto, la sua urbanistica, tutta greca, anche la socialità, il modo di vivere è greco. E quindi anche quando accogli una persona così lo fa, in un modo greco. In pratica Napoli ha accolto Maradona come se fosse una divinità greca. Ha messo un posto in più nel Pantheon. Ecco perché è stato accolto e abbracciato in quel modo. Ma anche lui ha ricevuto tanto, e ha dato tanto, e ritengo che ogni gol che lui ha fatto quando era a Napoli, bene in quel gal ci sono tutti i napoletani perché sono stati loro a permettergli anche di trovarsi in questa situazione. Questo è molto importante sottolinearlo”.
Un Dio argentino che avrà lo stadio che porterà il suo nome e una fermata di metropolitana.