Il Natale si avvicina così come anche le restrizioni che il Governo metterà in atto con il prossimo Dpcm che molto probabilmente verrà firmato dal Premier Conte il prossimo 4 dicembre – vista la scadenza di quello attuale il giorno prima.
Oggi insieme al ministro della Salute Roberto Speranza e il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia ci saranno anche il commissario straordinario all’emergenza Covid Domenico Arcuri e il capo della Protezione civile Angelo Borrelli. Dall’altro lato, Regioni, Anci e Upi.
Il nuovo Dpcm parrebbe delineato sotto quasi tutti gli aspetti: con il coprifuoco anche a Capodanno, i ristoranti chiusi il 25 e il 26 dicembre, l’orario d’apertura dei negozi fino alle 21. Spostamenti vietati tra le regioni -probabilmente dal weekend prima di Natale (forse dal 19 al 10 gennaio) – anche in fascia gialla, con eventuali eccezioni per chi ha la residenza in un’altra regione o per chi dovrebbe far ritorno al proprio domicilio e, con l’occasione, rivedere la propria famiglia. Nella zona arancione, secondo le regole già adottate, non è consentito lasciare il proprio comune.
In vista del varo del nuovo Dpcm, “le regioni chiedono un ulteriore confronto che dia trasparenza al processo decisionale che attiene alla divisione in fasce del Paese. Le regioni ribadiscono che occorre semplificare e qualificare il processo decisionale, sapere come vengono interpretati i parametri“, ha detto il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti in un’intervista.
“Vorremmo comprendere se oltre alle zone gialle, arancioni o rosse, vi è possibile immaginare una zona dove vi sono ulteriori possibilità economiche, se i dati del contagio lo consentiranno, l’apertura serale dei ristoranti, dei bar non per delle feste ma nei limiti dei protocolli rigorosi già vigenti” conclude Toti.