Tutti i tifosi del Napoli non aspettano altro: che lo stadio San Paolo si chiami ufficialmente ‘Stadio Diego Armando Maradona’. Un nome annunciato nei giorni scorsi dal sindaco del capoluogo partenopeo che però non è piaciuto del tutto a Don Tonino Palmese.
Il sacerdote, presidente della Fondazione Polis, ha infatti rilasciato un’intervista a Giuliana Covella del ‘Il Mattino’ nella quale esprime le sue perplessità circa la nuova dicitura dell’impianto di Fuorigrotta. Per Don Tonino Palmese deve infatti rimanere il nome di San Paolo. Il vicario episcopale del settore carità e giustizia della Diocesi di Napoli ha infatti scritto una lettera al prefetto Marco Valentini per lanciarli una proposta:
“Ho assistito con dolore come con un colpo di spugna la cancellazione del titolo “San Paolo” allo stadio della nostra città per sostituirlo con il nome di Maradona. Ovviamente è più che giusto che Maradona (calciatore) venga onorato il meglio possibile. Mi permetto però di ricordare che San Paolo l’Apostolo delle genti venne in quel territorio per annunciare per primo Gesù morto e risorto. Potrebbe consistere in una cosa cara anche a Diego credente: stadio San Paolo di Maradona.
Il sacerdote poi spiega al Mattino:
“Vorrei che il discernimento venisse non dalla pancia ma dalla storia della città. San Paolo ha portato la fede. Maradona due scudetti. Se rappresentano entrambi due valori, mettiamoli insieme allora come è accaduto a Milano con il San Siro-Meazza, dove un quartiere e uno stadio ricordano il calciatore e il santo”.
Don Tonino Palmese però vuole evitare polemiche:
“Non entro nel merito di ciò che rappresenta Maradona per i napoletani. La mia preoccupazione è che sull’onda dell’entusiasmo si possa cancellare una tradizione religiosa e cristiana bimillenaria nata con l’apostolo San Paolo che vorrei ricordare ai credenti, annunciò la fede proprio su quei territori dove oggi sorge lo stadio”.