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Entra in vigore il nuovo Dpcm, no al cenone in famiglia: spostamenti vietati fino al 6 gennaio

Il governo in queste ore sta ultimando i dettagli del nuovo Dpcm che entrerà in vigore domani. A quanto pare saranno vietati gli spostamenti tra le regioni dal 21 dicembre al 1 gennaio con eccezion fatta per il ritorno dei residenti. La cena di Natale avrà un tetto massimo di 10 persone.

Giuseppe Conte è a lavoro. In queste ore si stanno delineando gli ultimi dettagli per le festività natalizie. Nei giorni scorsi il Ministro della Salute Roberto Speranza aveva esplicitamente richiesto di fare molta attenzione perché il periodo di Natale potrebbe risultare molto rischioso.

Gli spostamenti nel nuovo Dpcm

Per questo motivo, non è ancora ufficiale ma lo sarà nelle prossime ore, il governo ha optato per la chiusura delle regioni, anche per quelle in zona gialla, dal 21 dicembre al 6 gennaio, come riporta Ansa. Gli spostamenti quindi saranno vietati con il nuovo Dpcm.

Inoltre sarà confermato anche il coprifuoco dalle ore 22:00 alle ore 6.00. Nel nuovo Dpcm ci sarà anche una forte raccomandazione: non invitare troppe persone a casa. Il tetto massimo pare che sia fissato a 10 persone.

Quest’ultima parte è un vero colpo al cuore per tutti gli amanti della festa più amata dell’anno. In tanti aspettano questo giorno per riunirsi in famiglia. Ci sono famiglie assai numerose che rischierebbero di dividersi.

Ristoranti, impianti sciistici e ritorni dall’estero

Nel Dpcm inoltre c’è una nota sui ristoranti. Questi potranno aprire a pranzo nei giorni del 25, del 26 e dell’1 gennaio. Si potrebbe sfruttare questa occasione proprio per trascorrere delle ore piacevoli in famiglia ma fuori di casa, dato che ormai la gente è stufa della propria abitazione.

Per quanto invece riguarda il tema degli impianti sciistici tanto cari agli italiani, è stata confermata la chiusura. Gli alberghi in montagna invece rimarranno aperti. Per impedire però la festa ed il cenone di capodanno, il 31 sera sarà possibile mangiare solo con il servizio in camera.

Altra nota dolente sono i ritorni dall’estero. Chi rientra prima del 20 dicembre sarà sottoposto a tampone. Chi invece tornerà in patria dopo tale data, sarà soggetto a quarantena obbligatoria. Ora la palla passa alle regioni. Dovranno valutare le direttive del Dpcm ed esprimere la loro posizione al governo.