Ieri il presidente del consiglio Giuseppe Conte nella diretta delle 20.15 ha presentato le nuove regole contenute nel dpcm che varranno per i prossimi giorni. Cosa si potrà fare, cosa no? Le restrizioni maggiori riguardano gli spostamenti come spiegato da Conte, per quanto riguarda quelli tra le regioni sono consentiti solo prima del 21 dicembre e permessi poi solo dopo il 6 gennaio. Possibili fughe di massa quindi come fu a marzo scorso quando fu annunciata la chiusura solo della Lombardia?
Nonostante alcune deroghe (come il ritorno sempre possibile alla residenza o abitazione), controllando gli orari dei treni e la disponibilità dei posti (sul sito di Trenitalia e di Italo), non sembrerebbero esserci problemi. Nessun esaurito, anzi. La carrozze sono ancora da riempire, i posti a sedere vacanti e i biglietti disponibili in tutte le fasce orarie. Chi vorrà fare rientro nelle proprie case per riunirsi con i parenti, ovviamente con le dovute precauzioni e nel pieno rispetto delle direttive, quindi, ha tutto il tempo per poterlo fare.
Inoltre non ci sarà il consueto esodo dal Nord al Sud per le festività natalizie. Lavorando in smart working, tantissimi giovani sono infatti già tornati nelle loro abitazioni d’origine evitando così di pagare affitti inutili. La situazione dei viaggi dal settentrione al meridione sembra quindi gestibile e non dovrebbero esserci assembramenti o corse al biglietto. Resta qualche dubbio su chi lavora in presenza. Chi infatti vuole tornare a casa e passare il Natale in famiglia rischia poi di rimanere bloccato nella Regione e non potersi più muovere. Gli spostamenti tra le regioni restano un grande scoglio e molto dipende dai colori di ognuna. I dati dei contagi infatti cambiano continuamente ma resterebbe comunque sempre la possibilità di tornare alla residenza, o giustificare gli spostamenti come necessità o lavoro. Difficoltà che ci accompagnano da mesi, e che, tutti voremmo buttarci alle spalle quanto prima. La situazione per quanto riguarda le feste natalizie, sicuramente non desta poche preoccupazioni anzi.