Per Burioni sì allo shopping, no alle cene di Natale in casa: “Maggiori contagi a tavola insieme”


Con la collocazione della Campania in zona arancione i negozi hanno riaperto. Le vie dello shopping si sono ritrovate di nuovo piene di persone e a volte non è facile mantenere le distanze. In molti allora si chiedono perché il governo abbia optato per questa scelta e poi vietare le riunione in famiglia nei giorni di Natale.

A spiegarlo è Roberto Burioni nel corso della trasmissione di Rai 3 ‘Che tempo che fa’. “Perché possiamo fare shopping e non possiamo cenare a Natale insieme? Come funziona il contagio con il covid?”. Ecco le risposte nel noto virologo:

“Il Coronavirus è estremamente pericoloso ma si diffonde in base a nostri comportamenti. E’ importantissimo capire quali sono i meccanismo di diffusione. Il più banale è quello con le mani: tocchiamo un oggetto contaminato e poi ci portiamo le mani al volto, alla bocca, al naso e ci contagiamo. Per interrompere questa via di trasmissione la soluzione è lavarsi le mani e disinfettarle bene. Ma la via principale di diffusione di questo virus è per via aerea. Una persona contagiosa che si trova accanto ad altre persone, le contagia perché il virus si muove nell’aria. Non ha le ali, ma prende un aereo e glielo diamo noi con delle goccioline che emettiamo involontariamente tutte le volte che parliamo. Sono il veicolo che il virus usa per contagiare gli altri”.

Burioni spiega anche le due tipologie di goccioline:

“Ci sono quelle piccoline che si chiama droplets, che cadono entro due metri. Poi ci sono altre molto più piccole, l’aerosol, dovete pensare a loro come a una nuvola di fumo che rimane sospesa nell’aria e può raggiungere distanze più ampie soprattutto in un ambiente chiuso. Per le goccioline più grandi, basta tenere una distanza di due metri. Per le più piccole, la questione è più complicata. Le dovete immaginare come il fumo che in una stanza può viaggiare, e come vi difendete? Aprite le finestre. La stessa cosa succede per l’aerosol, per questo è molto più difficile il contagio all’aperto”. 

Il virologo indica la mascherina come rimedio più efficace:

“Un paziente contagioso che ha la mascherina emette un numero molto basso di goccioline. Non fa male, è estremamente efficace come dimostrano decine di studi. Per esempio un parrucchiere negli Stati Uniti si è ammalato di covid e ha continuato a lavorare, ha pettinato 139 persone e non ha contagiato nessuno. Mentre a casa senza mascherina ha contagiato i suoi familiari. C’è più rischio se non si porta la mascherina, se si sta in un ambiente chiuso con poca ventilazione, se si parla o urla, conta. Conta anche la vicinanza perché il rischio aumenta e aumenta anche il tempo di esposizione al rischio”.

BURIONI – NO ALLE CENE DI NATALE

Burioni fa altri esempi e spiega perché evitare i pranzi o le cene di Natale.

“Un autobus con 68 passeggeri, 23 si sono contagiati. Se pensiamo a una partita di Hockey, i giocatori su 22 con uno contagiato, 14 si sono contagiati. Quando mangiamo insieme non portiamo la mascherina, stiamo in uno spazio chiuso, parliamo, siamo vicini perchè seduti allo stesso tavolo e per molto tempo. Molti focolai sono legati a episodi conviviali, negli Stati Uniti un matrimonio con 55 invitati, (uno contagaito) 30 positivi. Come a Pavia 34 invitati, 21 contagiati che lo hanno diffuso a casa con altri 13 casi, arrivato in due scuole, in un ristorante con un pranzo di battesimo. Un conto è mangiare in 4 a ristorante, un altro fare una cena con 40 persone. Uno dei nostri sentimenti più belli è voler stare con le persone che amiamo ma il virus è vile e uccide le persone a noi care. Siamo all’ultimo quarto d’ora contro il covid. Se tutto andrà bene tra poco potremmo stare insieme a chi amiamo”.

 

 


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