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Tele restaurate nella metro di Dante, parla il Vicesindaco: “Le opere di Alfano ritrovano il loro originario splendore”

Tornano a risplendere le tele installate nella metropolitana di Napoli alla fermata Dante. Il progetto di restauro delle tele dell’artista napoletano, Carlo Alfano (Napoli, 1932-1990), è infatti finalmente giunto al termine. Il progetto era stato approvato dalla Giunta Comunale, dopo che le tele -dal titolo “Luce-Grigio” e “Frammenti di un autoritratto anonimo”– erano visibili all’interno della stazione Dante dal 2002.

Le due opere scelte per essere esposte nascondono un significato profondo:

  • Luce-Grigio è un’installazione di acrilico, grafite e filo su tela, in cui si rappresenta il passaggio dalla vita alla morte. La figura in caduta descritta all’interno dell’opera si ispira alla “Tomba del tuffatore” di Paestum;

Fonte: Assessorato Urbanistica e beni comuni-Comune di Napoli

 

  • Frammenti di un autoritratto anonimo, invece, è un acrilico su tela e si compone di una trascrizione in segni del suono. I cosiddetti “frammenti” fanno riferimento alla crisi dell’uomo contemporaneo.

 

Fonte: Assessorato Urbanistica e beni comuni-Comune di Napoli

 

Il progetto era nato dalla volontà della professoressa Flavia Alfano,  figlia dell’artista, la quale non solo ne ha proposto il restauro, ma ha anche suggerito di ideare un nuovo sistema di allestimento che contribuisse anche come forma di protezione delle stesse.

“L’idea di restaurare e preservare i delicati lavori pittorici di Carlo Alfano – evidenzia la prof.ssa Alfano – ha avuto una lunga gestazione ed è frutto dell’autentica passione, per questo insigne artista, di tante persone. Il progetto ha incontrato la piena condivisione e la disponibilità del Comune di Napoli e di ANM che hanno dimostrato sensibilità ed interesse nel voler ricordare ufficialmente, a trent’anni dalla scomparsa, un meritevole figlio di Napoli e cittadino del mondo. Le opere sono un tramite diretto per onorare la memoria degli artisti, seguendo le tracce della loro ricerca scopriamo una fonte inesauribile di espressioni vitali; attraverso il loro percorso affrontiamo la complessità di interrogativi umani da condividere con la collettività”.

Il progetto di restauro è stato portato avanti dalla professionista Karin Tortora, mentre l’architetto Lucio Turchetta ha curato il nuovo sistema di allestimento delle due tele. Il tutto è stato finanziato e sostenuto dall’imprenditore Gianfranco D’Amato. In aggiunta, l’ANM– Azienda Napoletana Mobilità, ha  operato un intervento di manutenzione del tubolari neo della stazione Dante, sita all’interno della Metropolitana Linea 1. I tubolari erano parte dell’opera d’arte “Queste cose visibili” di Joseph Kosuth e l’intervento ha consentito di restituire visibilità all’opera artistica. Inoltre, i coordinatori del progetto hanno provveduto a sostituire 370 lampade di illuminazione, a introdurre l’uso di un tappeto tattile per non vedenti e a sostituire vetri rotti o danneggiati all’esterno della stazione.

++Stazione Dante, Metro 1: tornano, restaurate, le opere di CARLO ALFANO++

Completato il progetto di restauro delle…

Pubblicato da Assessorato Urbanistica e Beni comuni- Comune di Napoli su Lunedì 7 dicembre 2020

Il sindaco di Napoli Luigi de Magistris porge i suoi più sentiti ringraziamenti a Flavia Alfano e Gianfranco D’Amato per aver consentito la realizzazione di questo progetto, che in qualche modo getta una nuova luce sulla realtà della cultura e dell’arte napoletana. Non solo il progetto, infatti, ha consentito di ridare luce alle opere  di Alfano, ma permetterà anche un migliore approccio conoscitivo delle tele a coloro che ignoravano l’esistenza di questo artista.

Alla ricollocazione delle opere erano presenti l’assessore Carmine Piscopo e il Vicesindaco con delega ai trasporti Enrico Panini, il quale ha affermato come “Grazie a questi interventi, le opere di Alfano ritrovano il loro originario splendore“.