Campo rom di Scampia, pasti caldi e supporto psicologico per 500 persone in zona rossa
Dic 10, 2020 - Martina Di Fraia
Da quando il campo rom di Scampia è stato proclamato zona rossa, la Regione Campania e l’Asl Napoli 1 sono intervenute a sostegno delle famiglie. Una nota della Regione spiega tutte le iniziative messe in campo a favore dei cittadini situati in quest’area.
Con l’istituzione della “zona rossa”, infatti, i cittadini che hanno domicilio, dimora o residenza al campo Rom hanno avuto l’obbligo di isolamento domiciliare. Sin dal primo momento l’Asl Napoli 1 Centro ha garantito l’assistenza sanitaria, organizzando servizi ambulatoriali per gli adulti e per bambini, un ambulatorio infermieristico (per rilievi clinimetrici e medicazioni, distribuzione farmaci, informazione al corretto utilizzo farmaci e loro posologia).
Inoltre l’Azienda Sanitaria ha istituito un ambulatorio di sostegno e orientamento psicologico. L’Asl, per intesa con l’Unità di Crisi Regionale e con la Protezione Civile regionale, ha garantito nei primi due giorni il vitto “cucinato” (colazione/pranzo/cena) fino a 500 persone.
L’obiettivo era quello di permettere l’organizzazione della somministrazione di “generi alimentari da parte degli organi competenti”, ma viste le difficoltà, l’Asl Napoli 1 Centro garantirà nuovamente il vitto “cucinato” (colazione/pranzo/cena) fino alla fine dell’emergenza.
L’Asl Napoli 1 Centro garantirà da oggi anche la presenza di servizi igienici per tutti gli operatori impegnati in campo. La disinfestazione e derattizzazione dell’area d’ingresso al campo rom, che più volte è stata realizzata non ha prodotto gli effetti desiderati per il mancato intervento di manutenzione che era stato richiesto.
E resta anche del tutto fuori uso l’impianto di illuminazione, il che mette a grave rischio le attività in corso nelle ore serali. In questi giorni l’Asl Napoli 1 Centro provvederà ad effettuare nuovi tamponi agli abitanti del campo rom di Scampia, per verificare la guarigione dei positivi o la negatività dei contatti stretti, così da supportare la decisione di rinnovo o meno dell’Ordinanza.
Sulla vicenda è intervenuto il vice-Presidente della Regione, Fulvio Bonavitacola, che ha dichiarato: “Quanto sta accadendo desta sconcerto. Sugli aspetti sanitari, l’Asl competente sta svolgendo al meglio le azioni di propria competenza. La Regione è pienamente impegnata anche in attività di supplenza, vista l’assenza di altri Enti. Ma tale assenza è davvero intollerabile. S’invita, pertanto, il Comune di Napoli a garantire almeno i propri doveri elementari, unitamente alla propria partecipata Asìa, per contribuire a gestire in modo ordinato e civile la situazione che si è venuta a determinare”.