Scuola – Unicef lancia l’allarme. Il piano vaccini anti covid è già partito in alcuni paesi, in Italia partirà il prossimo gennaio. Il minimo comun denominatore tra tutti questi paesi però sono le categorie a rischio: medici, operatori sanitari e anziani. Gli insegnanti, nonostante il continuo contatto con gli studenti, non sono considerati una categoria a rischio e per questo motivo non saranno tra quelli a vaccinarsi nella prima tranche.
Ed è proprio questo il punto focale dell’ultimo report di Unicef – “Teachers should be prioritized for vaccination against Covid-19” (Gli insegnanti dovrebbero avere la priorità di vaccinazione cpntro il covid-19).
In Italia la scuola – per determinate classi – va avanti grazie alla DAD ma, da gennaio, dovrebbe ripartire in presenza. Il rischio di ricadute però è elevato, come quello di un crollo dell’istruzione se si continua la didattica a distanza, per questo motivo Hernietta Fiore, Presidente del Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia, ha lanciato l’allarme sulla possibile situazione al ritorno tra i banchi attraverso un comunicato.
Scuola – Per gli scienziati la Campania è un modello da seguire
“La pandemia di Covid-19 ha devastato l’istruzione per i bambini in tutto il mondo. Vaccinare gli insegnanti è un passo fondamentale per rimetterla in carreggiata. I governi devono dare la priorità agli insegnanti nel ricevere il vaccino contro il Covid-19, una volta aver vaccinato il personale sanitario in prima linea e le popolazioni ad alto rischio.
Questo contribuirà a proteggere gli insegnanti dal virus, consentirà loro di insegnare in presenza e, in definitiva, permetterà di mantenere aperte le scuole“.
I dati alla mano dell’Unicef spiegano che da aprile 2020 il 90% degli studenti, in scala mondiale, ha interrotto il proprio apprendimento a scuola, nonostante le scuole non siano la causa maggiore di contagio. Dal primo dicembre invece, le aule sono chiuse per 1 bambino su 5 in tutto il Mondo, dato che riguarda circa 320 milioni di bambini.
L’appello di Unicef dunque riguarda la protezione degli insegnanti per garantire alle nuove generazioni un futuro scolastico e un’istruzione adeguata: “Le conseguenze di un’istruzione prolungata, mancata o ridotta, possono essere pesanti, soprattutto per i più emarginati. Più a lungo i bambini rimangono fuori dalla scuola, meno è probabile che tornino e più è difficile per i loro genitori riprendere il lavoro.
Si tratta di decisioni difficili che costringono a compromessi difficili. Ma ciò che non dovrebbe essere difficile è la decisione di fare tutto quanto in nostro potere per salvaguardare il futuro della prossima generazione“.