Il Ministero della Salute ha illustrato oggi i dati relativi al covid in Italia. Dati contrastanti dato che i nuovi positivi sono circa 14 mila, sotto il 10% rispetto ai tamponi effettuati, ma preoccupa il dato relativo ai decessi. Sono ben 846, il doppio rispetto a ieri, forse dovuti a segnalazioni non tempestive da parte delle Regioni.
A presentare la conferenza stampa, il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza che ha dichiarato:
“Il dato dei morti a 846 è davvero molto elevato e ciò indica che in questi 2-3 mesi, dalla ripresa delle attività dopo la pausa estiva, il numero delle persone infettatesi è grande con una ripresa dell’epidemia imponente da noi come in altri paesi europei. Questo miglioramento significa che le misure restrittive hanno funzionato ma questa coda di decessi, ma coda non è il termine adeguato perché sembra che siamo nel pieno, è davvero elevata. Non mi piace parlare di ondate, le ondate le determiniamo noi con i nostri comportamenti, quando facciamo misure restrittive, il virus rallenta, appena purtroppo allentiamo la morsa, l’epidemia riprende. Ci sembrano ondate ma è sempre la stessa ondata epidemica. Abbiamo quasi 200 ingressi giornalieri in terapia intensiva, quando l’epidemia matura vediamo i casi più gravi e i decessi, E’ una naturale evoluzione del decoro critico della malattia”.
Per quanto riguarda le singole Regioni:
“Mentre la Lombardia va meglio, il Veneto sta sopra i 3 mila positivi con una percentuale alta rispetto ai tamponi. La Campania è in netto miglioramento rispetto a un mese fa. laddove avevamo incidenze elevate e sono state prese zona rossa, e poi arancione, queste misure hanno funzionato molto. Vediamo regioni in zona rossa e dopo arancione stare con numeri più bassi di chi prima era giallo”.
Sulla scuola:
“La riapertura è un traguardo che molti auspicano il prima possibile con la ripresa delle attività dopo le feste. E’ ancora presto sopratutto per le scuole superiori perché dobbiamo tenere bassa la circolazione virale. Purtroppo nonostante abbiamo abbassato l’Rt sotto 1, l’incidenza di nuovi casi è ancora elevata. Finché non l’abbassiamo di molto è difficile parlare di ripresa di tutte le attività. Dopo cercheremo di riaprire totalmente con la didattica in presenza ma passo, passo”.
Sul vaccino:
“E’ previsto che si vaccinino prima gli operatori sanitari ospedalieri e non, compreso il personale delle residenze assistite e si inizierà a vaccinare gli anziani nelle residenze e poi gli altri. Non possiamo avere il 100%, con l’influenza vacciniamo il 30% ma credo che l’adesione sarà molto ma molto più elevata. Dovremmo avere il problema di avere la quantità di vaccino. Ci può essere anche una strategia attuativa, perchè non vacciniamo i giovani? Sono le scuole che amplificano le epidemie con i giovani che le portano dentro casa, in questo caso non c’è un gruppo di popolazione che sostiene l’epidemia. Non c’è un target né evidenze, quindi vacciniamo per proteggere”.
“Ciò che non vediamo è più pericoloso di ciò che vediamo. Sono immagini spaventose di quanta gente si è messa in movimento. Le feste sono fatte apposta per incontrarsi, nessuno è affetto da sadismo. E’ logico che se tante persone si incontrano in luoghi chiusi quelli sono i contesti in cui si diffonde il virus. Poche, possono esserci 7 persone provenienti da aree diverse o regioni, c’è un mix che può comportare un rischio. Nessuno vuole impedire o fare imposizioni, è logico che il primo sentimento è proteggere i propri cari. Tante volte ricevo email quasi minacciose, si rinfaccia alla sanità pubblica di rallentare l’economia. E’ rallentata non dalle misure ma dal virus, quando il virus si è abbassato l’economia è rifiorita. Le misure parzialmente restrittive hanno tenuto più bassa la circolazione virale e hanno cosentino di svolgere attività che non potevano svolgersi con il lockdown. Oggi abbiamo quasi 900 morti, se ne avessimo 1500 perchè non prendiamo provvedimenti alla fine saremmo costretti a fare il lockdwon. Ed è quello che assolutamente si vuole evitare perché si hanno a cuore i singoli e l’economia, bisogna attuale misure anche se parziali ma serie per tenere bassa la circolazione del virus“.
Un lockdown totale che il governo vuole assolutamente evitate come spiegato in conferenza da Rezza.