Napoli si prepara ad un “Natale di solidarietà diffusa” che comprende una serie di iniziative rivolte ai più fragili. Il consueto pranzo natalizio per le persone in difficoltà viene sostituito da una serie di interventi a sostegno delle fasce più deboli.
Alimenti e generi di prima necessità giungeranno a carceri, mense, centri di accoglienza, case per anziani e a quanti già si occupano di solidarietà. Il tutto col supporto di una schiera di volontari, compresi gli operai e le operaie della Whirlpool.
Il “Natale di solidarietà diffusa” oggi ha fatto tappa alla Mensa del Carmine, già attiva in iniziative del genere grazie al lavoro di Don Francesco e dei volontari. Presente anche Monica Buonanno, Assessore alle Politiche Sociali e del Lavoro.
“In un anno così difficile e inatteso abbiamo pensato di non lasciare le persone fragili da sole. Di suo il Natale amplifica ciò che c’è di bello e di brutto: chi sta bene si sentirà ancora meglio, chi sta male starà ancora peggio. Per questo abbiamo fortemente voluto ridurre almeno un po’ questo fenomeno” – ha commentato l’assessore Buonanno.
“In assenza del pranzo di Natale abbiamo deciso di sostenere le realtà che, sui diversi territori, a loro volta offrono sostegno alle persone senza dimora o a rischio di forte disagio economico e sociale.”
“Abbiamo iniziato con Poggioreale. All’interno delle carceri ci sono persone senza famiglia, detenuti che soffrono e che non hanno contatti con nessuno. A loro è andato il nostro primo pensiero. Siamo andati alla Ronda del Cuore al Vomero perché anche lì la nuova povertà sta iniziando a dilagare. Oggi siamo alla mensa del Carmine dove abbiamo consegnato 25 confezioni di derrate alimentari destinate a diventare pasti per i senza dimora.”
La distribuzione dei beni di prima necessità proseguirà attraverso diverse altre tappe: dalla Fondazione Famiglia di Maria alla Mensa della Parrocchia di Maria Immacolata, passando per diversi centri accoglienza.
“Queste festività dobbiamo trascorrerle in modo diverso. Sarà un Natale sobrio, un pensiero andrà a chi non c’è più e a chi ancora soffre in ospedale. Al personale sanitario che, da marzo, combatte giorno e notte ma anche ai dipendenti dell’amministrazione comunale che hanno vissuto giornate complicate di lavoro. Buon 2021, che sia migliore del 2020.”