Rientri dal Regno Unito senza tampone e autocertificazione: niente controlli in Italia
Dic 22, 2020 - Andrea Peluso
È difficile passare il periodo natalizio lontani dalle proprie famiglie, e il Primo Ministro britannico Boris Johnson sembrava essersene reso conto. Mentre Nazioni come l’Italia si avviano verso un lockdown natalizio, dal 3 dicembre il Ministro inglese ha deciso di allentare le restrizioni del proprio Paese, concedendo la possibilità di tornare dalla propria famiglia. Una scelta che non prevedeva l’obbligatorietà del tampone prima della partenza, solo all’arrivo in Italia. Non stupisce, quindi, la grande preoccupazione data dalla scoperta di una variante del Covid-19, sviluppatasi proprio nel Regno Unito, e che giustificherebbe il recente aumento di casi. Introdotto il blocco di voli dal 20 dicembre fino al 6 gennaio, anche se, nel frattempo, sono continuati i rientri.
Se di norma effettuare e attendere l’esito del tampone prima di una partenza è obbligatorio, in quest’ultimo mese le cose sono andate diversamente. Basti pensare che dal 9 dicembre, in Italia, gli aeroporti hanno smesso di fare tamponi per i passeggeri che arrivavano. Sono molti i testimoni che raccontano, infatti, che sia alla partenza che all’arrivo non ci fosse nessuno a controllare l’esito del tampone. “Ho dovuto sventolare il foglio e insistere per farlo ispezionare della polizia.” – racconta a Open un’insegnante di una scuola privata in Inghilterra. “Hanno ritirato l’autocertificazione e controllato i passaporti, ma il tampone niente”. Inutile quindi precisare che sui voli fosse presente anche chi ne era totalmente sprovvisto, i quali sfoggiavano con vanto la propria astuzia nel risparmiare soldi. In fondo, bastava anche solo un’autocertificazione, come precisato dai testimoni.
I controlli all’arrivo in Italia
I controlli all’arrivo in Italia, però, non sono molto diversi da quelli della partenza. È presente anche chi è sprovvisto dell’autocertificazione, e la fila per poterla consegnare, o compilare, si forma a fatica. A Roma, non è previsto alcun controllo sui tamponi, le persone sono libere di andare dalla propria famiglia e alle proprie abitazioni. A Napoli le circostanze sono simili, con l’unica differenza che a coloro che non avevano effettuato il tampone viene consigliata una quarantena di 14 giorni.
Emanata però una nuova ordinanza dal Ministro della Salute Roberto Speranza. Viene imposto a coloro che sono arrivati in Italia nelle ultime due settimane di sottoporsi al tampone molecolare. Anche in questo caso non mancano le problematiche. C’è chi non ha ricevuto alcuna sollecitazione da parte dell’Ats, chi, invece, non ha potuto fornire i contatti del medico curante, in quanto residente all’estero ed iscritta all’Aire. In alcuni casi, invece, riuscire a contattare l’Ats sembra impossibile e quindi non bisogna far altro che attendere una loro notizia.