Tra le varie domande fatte a Conte durante la conferenza di fine anno, c’è anche quella sul Sud svantaggiato a favore del Nord e sui fondi che arriveranno dall’Europa.
Domanda:
Dal 2000 al 2017, un cittadino emiliano ha ricevuto 84 euro pro capite, uno campano poco più di 20 euro, uno cabrasse 16 euro. Numeri frutto di un patto scellerato tra regioni di sinistra e destra, cosa si farà ora con i fondi europei?
Questa la risposta del presidente del Consiglio Conte sui fondi che arriveranno al Sud:
“La sua battaglia lucida e passionale non mi trova indifferente, essendo io un cittadino del Sud. Lei è a conoscenza di alcuni passaggi significativi che abbiamo compiuto come il vincolo del 34% a favore del Sud e progetti mai varati prima come la fiscalità di vantaggio, il 30 per cento ha favore di imprese che hanno lavoratori al Sud. Una misura estesa fino al 2029. Oggi chi assume ha sgravi contributivi al 100% se sono giovani under 35, se si è al Sud sgravi per i primi 4 anni oltre che sulle donne. Nel piano del recovery fund ci saranno significativi investimenti sulle infrastrutture, come l’alta velocità Napoli-Bari, la Palermo-Catania-Messina, l’Agritech a Napoli, la Salerno Reggio Calabria. Faremmo progetti per combattere la povertà educativa, buona parte dei fondi andrà al sud. Come la banda ultra larga che investirà prepotentemente il Sud. Lei si bene come il governo si è speso, vogliamo entro il 2035 la fibra ottica. Si sono fatte varie riunioni per il progetto del recovery fund anche ad agosto. Ciascuna forza politica deve esprimere la sua visione nella selezione finale e nella distribuzione finale delle risorse. Sono contento che sta prevalendo dai criteri di scelta quello da me raccomandato, cerchiamo di sintetizzare i progetti, 50 sono troppi. Dobbiamo concentra le risorse su quei progetti che hanno attitudine a modernizzare e trasformare il nostro paese tenendo conto per esempio che l’edilizia scolastica che corrispondono a diversi cantieri aperti”.