Oggi la Gazzetta dello Sport, a firma di Pier Bergonzi, ha pubblicato in esclusiva un’intervista realizzata a inizio dicembre a Papa Francesco. Il pontefice, che ha dovuto saltare la messa di fine anno per una sciatalgia, ha raccontato l’importanza dei valori dello sport e ha risposto a 31 domande. Tra queste non poteva mancare una su Diego Armando Maradona, ‘il dio del calcio’ morto lo scorso novembre. Una vita tormentata, fatta di qualche eccesso di troppo, che gli è costato caro. Ma il campione argentino era anche tanto altro e verrà ricordato per sempre da tutti gli amanti del pallone.
Papa Francesco, argentino e grande tifoso del San Lorenzo, si è così espresso sul pibe de oro:
“Ho incontrato Diego Armando Maradona in occasione di una partita per la Pace nel 2014: ricordo con piacere tutto quello che Diego ha fatto per la Scholas Occurrentes, la Fondazione che si occupa dei bisognosi in tutto il mondo. In campo è stato un poeta, un grande campione che ha regalato gioia a milioni di persone, in Argentina come a Napoli. Era anche un uomo molto fragile“.
Il pontefice ha anche le idee chiare su come si diventa campioni:
“Il doping nello sport non è soltanto un imbroglio, è una scorciatoia che annulla la dignità. Il talento è un dono ricevuto ma questo non basta: tu ci devi lavorare sopra. Allenarsi, allora, sarà prendersi cura del talento, cercare di farlo maturare al massimo delle sue possibilità”.
Maradona era infatti una persona molto generosa. Lo raccontano i suoi compagni di squadra del Napoli e le persone che ha aiutato in vita, come Luca. Il neonato nato con una malformazione per cui Diego organizzò nel 1985 una partita di beneficenza ad Acerra.
“Gli sarò grato per sempre. Ora mi sento come se avessi perso il mio secondo papà”.