Non ipotizza scenari positivi sui risvolti dell’emergenza coronavirus Walter Ricciardi, consulente del Ministro Speranza. Più volte si è posto a favore di un lockdown e ora, prevedendo un aumento dei contagi, si è opposto alla riapertura delle scuole.
Al giornalista Mauro Evangelisti, de ‘Il Messaggero’, ha rivelato: “Le soluzioni decise non saranno sufficienti, è evidente. Così i contagi cresceranno ancora. Pensare di riaprire le scuole, con 20mila casi al giorno, non ha senso.”
Un concetto che aveva già ribadito ponendosi in disaccordo con il Ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina. Del resto, la decisione scolastica ha diviso in due l’intera popolazione e gli stessi esperti: da un lato c’è chi propende per un rientro in classe, dall’altro chi lo considera rischioso.
Quanto al decorso della pandemia, Ricciardi ha dichiarato: “Sono fenomeni che durano anni, sicuramente mesi. Bisogna attrezzarsi per combatterla. Lo stato d’emergenza andrebbe utilizzato per dare messaggi chiari e adottare misure efficaci. Bisogna cercare di anticipare il virus, non inseguirlo. La sfida di oggi è questa ma non ci stiamo riuscendo.”
Sulla stessa scia anche altri esponenti come l’infettivologo Massimo Galli che, poco prima, aveva affermato che il coronavirus ci avrebbe accompagnato ancora per un po’ rendendo necessario il rispetto delle misure anti-contagio almeno fino al periodo estivo.
Stando alle parole di Ricciardi l’errore è stato quello di rimandare provvedimenti forti che avrebbero interrotto la catena di contagi: “Se la scienza mette a disposizione del decisore politico delle evidenze scientifiche non si deve esitare nel prendere misure adeguate.”
“Così, alla fine, si rincorre l’epidemia, senza riuscire a fermarla. Altri Paesi, come l’Australia, hanno dimostrato che bisogna ridurre drasticamente la curva epidemica in modo da poter tornare a testare e tracciare. Questo consentirebbe di recuperare una vita normale, tanto più ora che sono arrivati i vaccini.”
Sulla base di tali presupposti conferma con forza l’utilità che un lockdown avrebbe avuto nel mese di ottobre: “Questa continua alternanza di chiusure e aperture non riesce a invertire la curva epidemica. Produce effetti blandi e non duraturi. Le misure differenziate tra regioni sono sacrosante ma solo nel momento in cui abbiamo limitato la circolazione in tutto il Paese. Quest’ultima, invece, è ancora elevata non solo in Italia ma in tutta Europa. Non bisogna arrivare troppo tardi ai lockdown ma avere il coraggio di farli al momento giusto.”
“Se li fai troppo tardi, con i numeri così alti, il lockdown durerà molto di più. Bisognava farlo a ottobre con dei lockdown mirati a Milano, Napoli e Torino. Oggi aspettiamo l’esito delle misure di rafforzamento ma sono molto scettico.”