Scuola – il Ministro Azzolina appoggia gli studenti. Finite le festività di Natale l’obbiettivo del Governo era di far ripartire le attività economiche e soprattutto la scuola. Non tutte le Regioni però hanno accettato di far tornare tra i banchi i propri ragazzi che ancora una volta sono alle prese con la didattica a distanza.
In Campania il rientro in classe ha riguardato solamente la scuola dell’infanzia e le prime due classe delle elementari. Il Presidente De Luca sull’argomento si è espresso in maniera decisa chiarendo la propria posizione di voler far tornare i ragazzi in classe quando i contagi caleranno.
Il Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina non ci sta però a questi continui ritardi sulla scuola e appoggia il malcontento dei ragazzi e dei genitori. Ne ha parlato questa mattina a in un’intervista a ‘Tutti in classe’ su Radio Rai 1.
“È difficile per gli studenti comprendere perché non rientrano a scuola, capisco le loro frustrazione: la scuola è un diritto costituzionale se a me avessero tolto la scuola non sarei probabilmente qui.
Nelle regioni a fascia gialla tutto è aperto tranne la scuola superiore e questo creerà profonde cicatrici, i ragazzi hanno bisogno di sfogare la loro socialità. Sono molto preoccupata, oggi la dad non può più funzionare, c’è un black out della socialità, i ragazzi sono arrabbiati, disorientati e sono preoccupata per il deflagrare della dispersione scolastica.
A maggio 2020 i medici mi scrivevano per chiedere di lasciare chiusa la scuola e così è stato, oggi ricevo lettere di tanti medici che mi chiedono di aprire le scuole: vedono le difficoltà dei loro figli“.
La chiusura delle scuole però non ha causato un disagio solamente ai ragazzi ma anche a tutti i lavoratori che gravitano attorno al mondo. Venerdì mattina infatti a Napoli c’è stata la protesta degli scuolabus e dei lavoratori dei trasporti che hanno chiesto un supporto al comune dato il loro blocco alle attività dallo scorso marzo.