La curva epidemiologica in Italia non accenna a scendere, ma secondo Agostino Miozzo, coordinatore del Cts, un nuovo lockdown non è un’idea praticabile.
Secondo quanto dichiarato da Miozzo in un’intervista a Il Messaggero, un lockdown come quello adottato a marzo sarebbe la soluzione migliore per scongiurare una terza ondata. Tuttavia, a livello economico il paese è così provato che non lo reggerebbe.
“Purtroppo qui c’è la considerazione drammatica alla quale ormai siamo arrivati dopo un anno di restrizioni larghe, strette, di provvedimenti rigorosi e meno rigorosi. E cioè che, dopo un anno così, è chiaro che il Paese sia in grande sofferenza”, afferma Miozzo.
“In alcune categorie sono alla disperazione: spettacolo, turismo, ristorazione, sport. Quindi, pur rendendoci conto che ovviamente la soluzione migliore sarebbe quella che abbiamo preso a marzo-aprile, ovvero il lockdown totale e nazionale, non possiamo più farlo”.
“Io non credo che l’Italia stia sbagliando qualcosa, sono state fatte in Europa scelte diverse”, dichiara Miozzo. “Noi abbiamo imposto precise restrizioni che non hanno certamente eliminato la pandemia, ma ci hanno fatto comprendere ancora meglio quanto siano efficaci per contrastare il virus, come è ovvio che sia.
“E infatti, le regioni che hanno avuto le restrizioni maggiori hanno visto un calo significativo dell’incidenza della malattia, le regioni che hanno avuto restrizioni meno importanti, il Veneto è un caso tra tutti, hanno avuto una incidenza che è rimasta molto elevata“.
Oltre a Miozzo, anche il virologo Crisanti sostiene che un nuovo lockdown sarebbe la misura più efficace per far diminuire la trasmissione del virus. “Serve un lockdown vero, duro e veloce”, afferma Crisanti. “Questo vale ancora di più ora che c’è da gestire una campagna di vaccinazione prima che le varianti complichino la situazione.”