Vaccino Covid, Tarro: “Chi lo fa potrebbe continuare a contagiare. Non eviterebbe il lockdown”
Gen 12, 2021 - Francesco Pipitone
Il professor Giulio Tarro rappresenta, com’è noto, sin da inizio pandemia una voce furi dal coro n rapporto alle opinioni predominanti in ambito medico. Egli ha messo in discussione parecchi principi espressi dal Governo e la Comitato Tecnico Scientifico nel suo insieme, affermando più volte che il Covid-19 sia soltanto qualcosa di leggermente più grave di una semplice normale influenza.
Vaccino anti Covid: i dubbi di Giulio Tarro
Oggi, sul profilo Facebook, ha scritto un post dove getta delle ombre sui vaccini: “Per il Covid-19 prima di inneggiare al vaccino, sarebbe il caso di valutare attentamente il rapporto tra rischi e benefici. Benefici che, per quanto riguarda i cosiddetti vaccini anti-Covid non si capisce quali siano, considerando che, così come dichiarato, addirittura, dal capo del dipartimento medico di Moderna, il dottor Tal Zaks, una persona vaccinata continuerebbe ad infettare gli altri. Tra l’altro – prendendo per buone le stime di aziende come la Pfizer e Moderna – questi vaccini garantirebbero, una immunità al massimo per due anni. Questo significa che non ci eviterebbero nemmeno il lockdown e che dovrebbero essere somministrati per sempre a tutta la popolazione”.
In realtà il dottor Tal Zakis non ha parlato di una certezza di trasmissibilità del Covd-19 anche da parte di soggetti vaccini, ma ha affermato che finché non si avranno dati certi e dimostrati è meglio continuare ad essere prudenti e rispettare le norme anti contagio. Queste le sue parole ad Axios:
“I nostri risultati mostrano che il nostro vaccino fa sì che non si resti contagiati, o comunque non si sviluppi una forma grave della malattia. Ma questi dati non mostrano che chi è vaccinato non possa comunque contagiare gli altri. Quando inizieremo la distribuzione di questo vaccino non avremo dati concreti sufficienti per dimostrare che questo vaccino riduca la trasmissione del virus. Certo, per ragioni scientifiche credo che riduca la trasmissione del virus. Ma in assenza di dati che comprovino ciò, penso sia importante non modificare i comportamenti solo perché si è vaccinati”.
Il concetto espresso dunque è diverso da quello riassunto dal professor Tarro, che comunque sottolinea un aspetto poco affrontato e cioè la mancanza di certezze circa l’effettiva possibilità di raggiungere un’immunità di gregge.
Per il Covid-19 prima di inneggiare al vaccino, sarebbe il caso di valutare attentamente il rapporto tra rischi e…
Pubblicato da Giulio Tarro su Martedì 12 gennaio 2021