Covid – clausola nel contratto con la Pfizer. Continua la diatriba tra il Governo e la Pfizer sulle consegne in ritardo dei vaccini. Il Commissario straordinario all’emergenza Domenico Arcuri per ora non può far altro che diffidare e minacciare Pfizer per i ritardi nella consegna delle dosi di vaccino contro il Coronavirus.
Vaccino covid – slittano le dosi per gli anziani
Il documento inviato ieri, 25 gennaio, chiede il “rispetto degli obblighi contrattuali relativi, anzitutto, alla mancata consegna di dosi destinate alla campagna di vaccinazione della popolazione italiana“.
Come spiega un articolo de La Stampa, Arcuri vorrebbe intentare una causa civile con una richiesta di risarcimento danni, seguito da un esposto penale per danno procurato alla salute pubblica. Il tutto da presentare poi in sede europea.
Nel contratto stipulato con l’azienda americana pare ci sia solo il riferimento alle 8 milioni e 700 mila dosi da recapitare all’Italia entro il 31 marzo, e non quello relativo allo stoccaggio settimanale. Ciò significa che, per contratto, la contestazione da parte dell’Italia potrebbe partire solo se la consegna non sarà stata completata entro la fine di marzo.
Per domani, 27 gennaio, il totale delle dosi arrivate in Italia sarà di circa 2 milioni e 300 mila. Poco più di un quarto della quantità prevista nel primo trimestre. Il colosso statunitense Pfizer ha fatto sapere che i ritardi di queste settimane verranno bilanciati dal ritmo delle prossime che, a detta loro, tornerà regolare.
La Pfizer inoltre nell’accordo stipulato con la Commissione Europea – firmato anche da Arcuri – ha voluto mettere “le mani avanti” riguardo possibili contestazioni su ritardi ma, soprattutto, in casi di reazioni avverse alla somministrazione.
Come riportato da La Repubblica, la società si è dichiarata non responsabile per eventuali richieste di risarcimenti e indennizzi. Il punto è che per i normali vaccini difficilmente si arriva alla firma di clausole di questo tipo. E a pagare, nel caso, sarà lo Stato italiano.