Oggi, nel giorno della Candelora, si è svolta la Santa Messa di insediamento del nuovo arcivescovo di Napoli, Don Mimmo Battaglia. Nella sua omelia, il neo arcivescovo ha espresso la sua gioia per l’inizio di questo nuovo ministero, e ha confermato ancora una volta la sua vicinanza agli ultimi della società.
“Stasera vorrei parlarvi con il cuore libero da ogni pretesa di dover già fissare il programma del cammino che ci attende insieme, come se tutto dipendesse da me”, esordisce il neo arcivescovo. “Mi sento di entrare in questa chiesa chiedendo permesso, con la stessa delicatezza con cui il Signore sta accompagnando il mio desiderio di lasciarmi nuovamente toccare dall’incontro con lui. Attendo di incontrarlo nei vostri volti, nelle storie che incrocerò.
In occasione della Candelora, afferma mons. Battaglia, “è il Signore che ci viene incontro con tenerezza, che riaccende la luce dentro di noi e ridona speranza. Dio entra nella storia dalla parte dell’uomo, di ogni uomo: dalla parte di coloro che sono emarginati, che cercano la giustizia. Entra dalla parte di ciascuno di noi. Davanti a lui nessuno di noi è perfetto, senza peccato. Lasciamoci incontrare dal suo sguardo, dalla sua misericordia”.
Don Mimmo Battaglia si è quindi soffermato sul vangelo del giorno, incentrato sulla presentazione di Gesù al tempio, e ha sottolineato in particolare ciò che spicca oltre il rito: la gioia di Simeone nel vedere Gesù. “Gioia che si manifesta nel vedere la vita che non muore, che viene offerta per sempre“.
“Dio visita il suo popolo nella vita concreta, nell’autenticità di persone che, nella loro ricerca, lo riconoscono Signore della loro vita, lo accolgono e lo annunciano servendo i fratelli, incontrandolo negli occhi dei più deboli, di coloro che si sentono esclusi. Queste persone sono le pietre vive del tempio: le fa vive il loro desiderio“.