Non usa mezzi termini la Confesercenti Campania per commentare l’attuale stallo politico. Una crisi, innescata dalla mancata fiducia a Conte, che sta influenzando negativamente le attività economiche. Qualcosa si muove con Mario Draghi, incaricato da Mattarella a formare un nuovo governo ma dovranno passare almeno 10 giorni per vedere il nuovo esecutivo in funzione.
Ritardi che pesano sulle famiglie ormai in crisi economica. Come spiegato dal presidente di Confesercenti Campania Vincenzo Schiavo:
“La crisi politica attuale è inaccettabile, lo Stato faccia presto o avrà sulla coscienza altre imprese fallite e ulteriori migliaia di disoccupati”.
Una crisi che trova conferma nei dati raccolti dal “Centro Studi di Confesercenti”. Le imprese in Italia attive sono oltre cinque milioni (5.149.000), delle quali il 30% sono del Sud Italia (1.712.000) e 495mila della Campania. Dopo un anno di lockdown e di crisi legata alla pandemia le imprese in default, perché hanno contratto debiti insanabili con banche, erario e che quindi stanno per fallire, sono 165mila. Di esse 20mila sono della Campania.
Vincenzo Schiavo è anche il responsabile delle politiche per il Sud di Confesercenti:
“Il dramma si amplifica se si pensa al fatturato “bruciato” in un anno. Nel 2020, solo nella nostra regione, sono stati persi 35 miliardi di euro, dei quali 16 miliardi nella città Metropolitana di Napoli che diventano 120 miliardi al Sud”.
Le tipologie di imprese che perdono di più nel 2020 in Campania sono quelle legate a fiere e convegni (85-90% in meno in 12 mesi), seguite da cinema e teatri (80%), da alberghi e strutture ricettive extra alberghiere (tra il 60 e il 70%), agenzie di viaggio e tour operator (forbice 58-63%), informazione e comunicazione (60%), ristorazione (50-60%), eventi e filiera del wedding (50-60%), autonoleggio (50-55%) e moda (48-55%). Al dramma delle aziende si aggiunge quello dei lavoratori: secondo lo studio di Confesercenti in Campania ci sono 2,6 milioni di persone che non lavorano, non hanno reddito e che non lo stanno cercando, tra cui 380mila disoccupati che hanno perso lavoro e che sono alla ricerca di un impiego.
“Con la prossima chiusura di 20mila aziende – dichiara Vincenzo Schiavo – nella nostra regione sono 60mila i lavoratori che perderanno il lavoro e che dunque si aggiungeranno alla quota già alta di disoccupati. Per questo il nostro grido d’allarme è: fate presto! L’attuale crisi politica è inaccettabile, in questo momento non avere un governo è una violenza ulteriore sulle attività d’impresa. Al Sud c’è bisogno di interventi mirati immediati, le aziende sono ancora in attesa dei ristori per sopravvivere e che dovevano arrivare già da tempo. Accade invece che gli imprenditori sono ancora in attesa che la politica si muova nella giusta direzione cogliendo l’urlo di dolore che arriva dal Paese. La responsabilità è di tutte le forze politiche, maggioranza o opposizione che siano. Urge il ristoro immediato per tutte le aziende”.
Per frenare l’emorragia economica il presidente Schiavo rilancia anche un’ulteriore proposta:
“Gli imprenditori hanno bisogno di incassare, di fatturare per potersi rimettere in pista, per sostenere la forza lavoro e per tentare di recuperare il debito che hanno con le banche e con l’erario. Per farlo c’è bisogno di un “anno bianco”, senza tasse, indispensabile per rimettere in moto l’economia, specialmente al Sud”.