Con la Crisi di Governo, le dimissioni del Premier in carica e l’incarico affidato a Mario Draghi, sorge spontanea una domanda: che cosa ne sarà di Giuseppe Conte? Il destino dell’ex Presidente del Consiglio è già segnato ed avrà a che fare nuovamente con il mondo dell’istruzione.
Conte, infatti, già nelle prossime settimane potrebbe ritornare ad insegnare all’Università di Firenze, lasciandosi alle spalle la carriera da Premier. Eppure, il suo mandato non sarà di certo dimenticato tra l’avvento dell’emergenza sanitaria e l’uscita di scena con la perdita della maggioranza.
Ma l’Ateneo toscano è pronto ad accoglierlo a braccia aperte. Il rettore Luigi Dei all’Adnkronos ha rivelato: “Il professor Giuseppe Conte ha portato il suo contributo al servizio del Paese. Lo ha fatto con grande competenza e con una precisa statura morale. Ha svolto il suo compito di Presidente del Consiglio al meglio, come gli ha sempre richiesto l’altro ruolo ricoperto.”
In base alla legge 383 del 1980 un docente che si ritrova a ricoprire la carica di Premier entra automaticamente in aspettativa obbligatoria. Conte, dunque, sarà reintegrato nell’Ateneo, tornando alla sua cattedra, una volta decaduto dalla sua carica.
Prima della nomina che lo ha posto a capo del Governo, nel 2018, Conte era professore ordinario di diritto privato all’Università di Firenze. Dopo quasi tre anni tornerà nelle aule per dedicarsi alla formazione delle nuove generazioni.
Il percorso di Conte è stato un orgoglio per l’intero Ateneo: “Ha dato lustro alla nostra Università ed ha rappresentato un elemento di orgoglio per noi. La nostra Università ha avuto ed ha docenti che ricoprono ruoli importanti nella vita pubblica. Contribuire al funzionamento delle massime istituzioni repubblicane con i nostri docenti è ovviamente motivo di lustro e di orgoglio.”
Dei, pur non conoscendolo personalmente, si mostra ottimista anche sull’autorevolezza di Mario Draghi, incaricato dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per formare un nuovo Governo. Nel discorso, tenuto oggi, Draghi ha detto: “Rispondo positivamente all’appello del Presidente. Vincere la pandemia, completare la campagna vaccinale, rilanciare il Paese sono le sfide. Sono fiducioso che dal confronto con i partiti emerga unità. Scioglierò la riserva al termine alle consultazioni.”