L’AIFA, Agenzia Italiana del Farmaco, dopo la riunione di questo pomeriggio, ha dato il via libera agli anticorpi monoclonali in Italia. Si tratta dei due candidati, di Regeneron ed Eli Lilly, che in fase di ricerca hanno dato risultati più che incoraggianti sui pazienti covid-19.
Come previsto dalla normativa che regola l’utilizzo dei medicinali in corso di sperimentazione clinica, saranno utilizzati nel rispetto di alcune limitazioni. La loro somministrazione, infatti, sarà possibile soltanto per i pazienti in fase precoce ad alto rischio di evoluzione.
Sulle potenzialità degli anticorpi della Regeneron si era già espresso, lo scorso ottobre, il virologo Guido Silvestri. Nel presentare uno studio sull’efficacia dell’anticorpo Brenno aveva detto: “I due anticorpi di Regeneron, quelli dati a Trump, che hanno dato risultati simili, forse anche un po’ migliori.”
Non da meno gli anticorpi della Eli Lilly per i quali è stata appurata una riduzione del 70% del rischio di mortalità ed ospedalizzazione. La terapia, somministrata ai pazienti ad alto rischio, è riuscita ad apportare miglioramenti al punto da non registrare nessun decesso all’interno del gruppo di studio osservato.
Di recente è stata ipotizzata una nuova terapia basata su nanoanticorpi, sviluppati lavorando su alcuni animali, in particolare lama e alpaca. Questi impedirebbero l’ingresso del virus nelle cellule e sembrerebbero efficaci anche in presenza delle varianti inglese e sudafricana.
L’utilizzo degli anticorpi monoclonali potrebbe contribuire alla sconfitta del coronavirus, unitamente alla prosecuzione della campagna vaccinale. Si tratta di un alleato importante per l’intera Nazione soprattutto se si considera il fatto che, ormai da mesi, l’Italia si trova a fare i conti con un elevato numero di morti.
Nonostante il tasso di positivi su tamponi effettuati tende a calare a livello nazionale, pur presentando non poche oscillazioni, resta elevato il numero di decessi giornalieri.