Antonio Chirianni, primario emerito di Malattie Infettive del’ospedale Cotugno ed ex presidente della Simit (Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali), si è detto preoccupato per la situazione Covid nella città di Napoli.
La Campania ormai da settimane rientra nella zona gialla, ragion per cui si è assistito ad un progressivo allentamento delle misure. Così come in altre Regioni d’Italia, la classificazione nell’area a minor rischio, ha spinto i cittadini a riversarsi per strada, essendo stavolta consentito dal dpcm, soprattutto durante i fine settimana.
Talvolta, però, ciò facilita la creazione di assembramenti che risultano essere ancora del tutto pericolosi. Di qui l’allarme del prof. Chirianni che, in un’intervista rilasciata all’Adnkronos Salute, ha dichiarato: “Il weekend appena passato ha dimostrato che la zona gialla è interpretata come un ‘liberi tutti’. A Napoli c’è troppo traffico e troppa gente nelle vie del centro e sul lungomare. Così non va bene. Gli ospedali sono al limite e se si ripetono le stesse scene anche il prossimo weekend saranno di nuovo pieni.”
Proprio dal Cotugno, infatti, è giunto il primo allarme. A causa dell’aumento dei contagi da covid-19 i reparti del polo infettivologico risultano essere pieni, facendo rivivere un po’ la drammatica situazione di qualche mese fa. Anche il reparto di terapia intensiva e i posti in rianimazione del vecchio padiglione sono allo stremo della capienza.
Non va meglio a livello nazionale, il ripopolamento dei reparti covid è confermato dai dati trasmessi oggi dal Ministero della Salute. Rispetto alla giornata di ieri si contano 260 ricoveri aggiuntivi in degenza e altri 36 in terapia intensiva.
L’esperto ha commentato anche lo studio che ha messo in luce l’inefficacia del vaccino AstraZeneca in presenza della variante sudafricana: “Non deve scoraggiarci. Se al momento non abbiamo alternative meglio AstraZeneca che rimanere fermi con le immunizzazioni. Questo farmaco non deve essere snobbato o temuto perché ha un’efficacia inferiore a Pfizer e Moderna.”