“La scuola è primo presidio di legalità e di rinascita e pertanto riteniamo doveroso riferire dell’incresciosa situazione delle scuole in Campania duramente provate da questo periodo pandemico”. Si apre così la suddetta lettera, come riporta SkyTg24, lunga quattro pagine, cui tema centrale sono le ripercussioni che la scuola in Campania sta avendo. Ripercussioni che deriverebbero proprio dalla gestione autonoma dell’epidemia da Covid della Regione campana. “Le ultime ad aprire sul territorio nazionale e le prime a chiudere di nuovo, con altalenanti e parziali aperture di alcuni gradi, per riaprire in toto solo il 1 febbraio 2021.” afferma il Coordinamento. Disposizioni, sottolineano, che andavano contro a quelle governative nazionali.
Non dimenticano di ricordare anche che l’apertura delle scuole campane sia avvenuta solo a seguito di provvedimenti del Tar. “La scuola, più che mai in una regione come la nostra, racchiude in sé il significato più profondo di inclusione, crescita e riscatto socio-culturale. La Dad, soprattutto per i più piccoli e per le condizioni economiche e sociali non sempre favorevoli, ha significato un aggravio ulteriore del tasso di dispersione scolastica. Un rischio che in Campania è già ben al di sopra della media del Paese.” affermano.
Il sistema Dad, infatti, basandosi sull’utilizzo di device costosi e di connessione internet stabile, non è stato accessibile per molti. Come riportato nella lettera, quasi “il 26% delle famiglie nella Regione Campania non dispone di una rete internet in casa e gli ammortizzatori sociali messi in campo dalle istituzioni non sono riusciti a sopperire alla condizione di fragilità sociale, economica e familiare dei minori.” Minori che, evidenziano nella lettera, “vivono in contesti a rischio, diventando facile preda della criminalità organizzata.”
Consapevole del rischio di contagio, il Coordinamento Scuole Aperte ritiene però che ci sia una “interpretazione distorta a livello locale, a maggior ragione se i dati pongono la nostra regione in zona gialla, secondo i criteri ministeriali”. Denuncia quindi apertamente quella che sembra essere una serie di ritardi nella gestione dell’emergenza. “Spesso demandando ai Sindaci e ai singoli Dirigenti Scolastici la facoltà di chiudere le scuole, generando una enorme confusione e soprattutto una non corretta applicazione dei protocolli Covid nei singoli casi.”
Si conclude la lettera per il Governo con una richiesta, quella di sostituirsi alle istituzioni territoriali nella gestione del sistema scolastico. ”Desideriamo sentirci Italiani, allinearci a una normativa e a una gestione nazionale.”– affermano. “Siamo stanchi di un clima di terrore psicologico perpetrato ai danni della salute psico-fisica di tutti noi, piccoli e grandi.”