Procida, la Capitale della Cultura darà la cittadinanza onoraria a Patrick Zaki
Feb 16, 2021 - Martina Di Fraia
Anche il Comune di Procida, la capitale della cultura 2022, ha deciso di concedere la cittadinanza onoraria a Patrick Zaki.
Lo studente egiziano dell’Università di Bologna, divenuto simbolo delle lotte per i diritti umani fondamentali, è stato arrestato il 7 febbraio 2020 al Cairo e si trova tuttora in carcere. Più volte le organizzazioni internazionali, prima fra tutte Amnesty International, hanno denunciato le condizioni in cui si ritrova a vivere Zaki, che rischia 25 anni di carcere per il suo lavoro in favore dei diritti umani.
La proposta di concedere a Patrick Zaki la cittadinanza onoraria di Procida è stata avanzata in consiglio comunale da Matilde Carabellese, consigliera alle politiche di integrazione, per poi essere votata favorevolmente all’unanimità. Queste le parole della consigliera:
“Procida si conferma una comunità accogliente e solidale, con l’auspicio che la nostra iniziativa simbolica, già adottata da altri 34 comuni italiani, possa sensibilizzare le istituzioni nazionali e internazionali a una rapida soluzione di una vicenda incresciosa”.
L’iniziativa del Comune di Procida raccoglie la campagna di “advocacy” di GoFair, un’organizzazione composta da giovani studenti e lavoratori del no-profit che si occupa di promuovere analisi, campagne e progetti di contrasto alle diseguaglianze, cooperazione allo sviluppo e tutela dei diritti umani.
A Patrick Zaki la cittadinanza onoraria del Comune di Procida
Su proposta della consigliera Matilde Carabellese: “Ci…Pubblicato da Comune Di Procida su Martedì 16 febbraio 2021
A tenere accesi i riflettori sulla storia di Patrick Zaki è anche l’associazione d’idee “Procida Coraggiosa”, che conta circa cinquanta ragazzi isolani iscritti e che ha condiviso nei giorni scorsi una illustrazione con cui una cittadina procidana ha partecipato al contest internazionale “Free Patrick Zaki – Prisoner of Conscience”.
Nell’illustrazione, opera di Martina Lubrano Lavadera, i capelli e i baffi dello studente sono disegnati con le parole arabe “libertà” e “diritti”: questo grazie alla traduzione di una socia di “Procida Coraggiosa”, Mara Sanseverino, laureata in arabo.